giovedì 31 maggio 2012

Itaca!

Terza e (credo) ultima puntata della mia ormai nota epopea della lavastoviglie.
Ieri finalmente il poveretto che ha subito cento telefonate ed ha misurato in lungo e in largo tutto il misurabile, è arrivato a casa mia con l'ambito oggetto dei miei desideri.
Mancava solo l'idraulico.... E anche qui non poteva essere una cosa normale. Il titolare della ditta era in ferie, ma ha mandato suo genero. Io lo guardavo e ascoltavo la sua voce trovando il tutto molto familiare, ma ero avevo la mente occupata da altri pensieri. Poi, grazie a mia figlia, ho sciolto l'arcano: il tizio in questione si diletta nel tempo libero a fare l'attore comico e ha partecipato domenica sera allo spettacolo/saggio di danza delle mie figlie. Per fortuna che non me ne sono resa conto, altrimenti avrei rischiato di ridergli in faccia più di una volta.... o mi sarei preoccupata quando è sorto l'ennesimo problema.
Si, certo, poteva mancare un problema di natura idraulica? Ma no, non faciamoci mancare nulla! Per farla breve, l'intraprendente attore/idraulico ha forato il muro del bagno che confina con la cucina (dietro la lavatrice e dietro i mobili, così non si vede nulla) ed è riuscito ad aggirare brillantemente il problema.
Così ieri sera ho provato il primo lavaggio.... e ha funzionato! Non mi sembrava vero!
Certo, manca ancora il falegname che deve mettere il pannello sul davanti, ma in fondo è un piccolo dettaglio estetico..... o almeno spero sia così

venerdì 25 maggio 2012

L'epopea continua....

Ed eccomi alla seconda puntata di questa mia personalissima epopea. Innanzi tutto ho deciso che non modificherò mai più niente in casa mia: già sono restia ad avere lavori in corso, ma ora la mia riserva si è trasformata in una sorta di orrore.
Dopo varie misurazioni, telefonate, prove, passaggi dal rivenditore munito di metro (minimo dovrò offrire un caffè a questo povero ragazzo!) mio marito ha definitivamente decretato che la lavastoviglie al posto del forno non ci può stare.
Dopo un quasi attacco isterico, mi sono guardata intorno e si è accesa la classica lampadina: posso metterla al posto di un'altra base da 60! Ovviamente prima c'è stato il consulto con l'idraulico per il problema degli scarichi ecc: fortunatamente lui ha dato il via libera. Fatta? Non ancora: bisogna togliere la base.
Mentre io preparavo la cena, il marito ha deciso che quello era il momento giusto: che ci devo fare, bisogna prenderlo quando c'è, altrimenti è capace di lasciarmi per un mese ad aspettare. Sembrava una roba da poco, qualche vite da togliere e poi sfilare il mobile. Per le viti nessun problema, per sfilare il mobile..... La scena (che avrei voluto fotografare, ma non ho osato) era la seguente: marito steso a terra prono, con le mani aggrappate ai piedini del mobile intento a tirare con quanta più forza possibile (e devo dire che ne ha parecchia!), mentre io mi contorcevo alla massima distanza per mescolare il risotto. Dopo almeno una mezz'ora e una serie irripetibile di parole poco edificanti ce l'ha fatta. Gioia, gaudio e tripudio (miei).
Non oso dire che la storia è finita: devo farmi consegnare la lavastoviglie, chiamare l'idrtaulico e poi il falegname per pannellarla........... ci sarà un'altra puntata.

mercoledì 23 maggio 2012

Storia semiseria e tragicomica di una cucina

Qualcuno dice che per far bene una casa bisogna farla due volte. Immagino sia vero, ma io son già fortunata ad averla fatta una volta e come è me la tengo.
Quando da giovane e inesperta futura sposa ho cominciato l'estenuante impresa di scegliere i mobili, arrivata a quelli della cucina ho dichiarato solennemente che lavare i piatti non mi creava problemi e quindi la lavastoviglie era del tutto superflua.
Dopo molti pranzi e cene, dopo vari figli, amici, amici dei figli, ospiti, impegni, orari sfasati, molti anni e molta saggezza in più, ho deciso che la lavastoviglie non è superflua ma necessaria. Così è iniziata la trasformazione "a puntate" della mia cucina, visto che lo spazio non basta mai. Ho aggiunto una base in cui trasferire parte della dispensa, ho chiamato il falegname per adattare la ex dispensa a contenitore per il forno e al posto del forno avrei dovuto mettere la famigerata lavastoviglie, cosa che hanno fatto molte mie amiche. Questa mattina l'ultimo atto: l'acquisto della medesima.
 Ma, come in tutte le storie, c'è un ma......
La mia idea era di andare nel negozio e chiedere una lavastoviglie da incasso per un mobile da 60. Mio marito superperfezionista (non riuscirò mai a capire come fa un tipo così disordinato a essere tanto pignolo in altre cose) ha deciso di prendere le misure precise. Ovviamente ho dimenticato a casa il foglietto, ma il venditore mi ha assicurato che non dovrebbero esserci problemi (ha fatto svariate volte lo stesso lavoro e dove c'era un forno c'è sempre stata una lavastoviglie), ma per rassicurarmi (oddio, rassicurare il pignolo) mi ha fotocopiato il catalogo con le misure. Ed ecco che arrivata a casa scopro che....... per 1mm (si, un solo misero millimetro, quello che nella mia vita non ho mai considerato, neppure quando facevo disegno tecnico al liceo, materia per altro a me ostica) la lavastoviglie non entra nel mobile! Ora, io spero che da qualche parte ci sia un errore, perchè non posso essere l'unica sfigata col mobile diverso da tutti!
Questa sera ricontrolliamo, richiamiamo il venditore, sentiamo il falegname....
Il seguito alla prossima puntata. superfluo descrive il mio umore in questo momento....

domenica 20 maggio 2012

Senza parole

E' una domenica piovosa e fredda, non sembra maggio. Io mi sento come questa giornata, e immagino di non essere l'unica. Come posso non pensare agli ultimi avvenimenti di questo paese che si proclama civile? E domani mattina, quando mia figlia uscirà di casa per andare a scuola, come potrò non pensare che ieri altre madri hanno visto uscire di casa le figlie come la cosa più normale che possa esserci e poi..... In questo paese di stragi impunite, di verità nascoste, sapremo mai chi o casa c'è dietro? Non lo so, ma in questo momento la sete di giustizia è meno forte della sensazione di dolore e impotenza: ci sono famiglie dove comunque sia la vita non tornerà mai più quella di prima. E per questo non ci sono parole.

giovedì 10 maggio 2012

Biblioteca, questa sconosciuta

Mentre scrivo non sono a casa come accade di solito, ma nella biblioteca della scuola. E allora perchè ho tempo di scrivere? Ecco, è proprio questo il punto. Dopo aver tanto faticato per risistemare la biblioteca, dopo aver dedicato tanto tempo ed energie a questo progetto, dopo aver finalmente aperto questo spazio che non sarà l'ottava meraviglia del mondo ma è piacevole, dopo che intere classi (certo, solo alcune) sono state accompagnate qui dagli insegnanti.......... ora più o meno c'è il deserto.
Sono qui tutti i giovedì dalle 9 alle 13: nelle ultime settimane non vedo più di due/tre studenti per volta e quasi sempre si limitano a restituire un libro senza prenderne uno nuovo. Deludente.
Certo, in questa scuola c'è anche mia figlia, che non viene qui perchè lei vuole "possedere" i libri che legge (la creatura ha preso tutto dalla mamma), è passata solo per libri "imposti" ma che non la interessavano: quanti sono come lei? Purtroppo pochissimi, quindi devo dedurre che se i ragazzi non vengono qui è perchè non sono interessati.
Come si fa a non essere interessati ai libri? Come è possibile non aver voglia di vivere vite diverse, viaggiare in luoghi sconosciuti, immaginare mondi impossibili? Mi riesce difficile concepire una vita senza libri....

mercoledì 2 maggio 2012

C'era una volta....

Quest'anno aprile non è stato per niente generoso: pioggia e freddo non sono mai mancati. Così è stata annullata la prima edizione di una manifestazione che si preannunciava come una simpatica iniziativa: la Festa delle Corti. La mia microscopica frazione ha ancora molte case (o gruppi di case) con ampi cortili, le cosiddette "corti" di contadina memoria. Un gruppo di volonterosi abitanti ha pensato di fare una manifestazione che fosse una via di mezzo tra un mercatino dei sapori e dell'artigianato e una fiera di tutto ciò che si produce nella zona, sia di agricolo che di artistico.
La pioggia ha fatto si che si dovesse annullare tutto, visto che non c'erano spazi coperti. A dire il vero al pomeriggio ha smesso di piovere, si è addirittura visto un po' di sole, ma ormai non c'era più possibilità di recuperare. Però uno degli abitanti, collezionista di antichi oggetti agricoli (magari il termine antichi è un po' troppo pomposo, diciamo oggetti che appertengono al passato) ha comunque lasciato aperto il suo cortile, visto che dal giorno prima aveva disposto ogni cosa con particolare cura. ecco quindi una carrellata dei migliori.... omaggio alla caparbietà di chi ha osato spidare il maltempo!