martedì 18 febbraio 2014

La guerra delle nonne

Attori principali: nonna Gabriella e nonna Carla
Attori involontari: Alice e Chiara
Comparse: i "morosi" delle fanciulle

Le due nonne vivono una accanto all'altra e si conoscono da una decina d'anni. Sono entrate in confidenza poco alla volta e si fanno compagnia, pur essendo di carattere assai diverso.
Nonna Gabriella è più riservata (diciamola tutta, ha un po' quel che si dice "la puzza sotto il naso"), più casalinga e non ama ostentare.
Nonna Carla è più dinamica, avida consumatrice di talk show e gossip mondano e sogna mondi patinati: un po' il tipo "vorrei ma non posso".
Le nipoti, oggetto involontario della storia, hanno un anno di differenza (Alice, nipote di nonna Gabriella, è la maggiore), attualmente sono entrambe universitarie in ambiti opposti (Alice biotecnologie, Chiara storia dell'arte), sono carine (alte, magre, lunghi capelli, castani una e biondo artificiale l'altra), non si conoscono e hanno caratteri e stili di vita diversi.
La guerra è iniziata da lontano e un po' in sordina, con qualche innocente e forse involontaria piccola battaglia casuale. Fisserei invece l'inizio ufficiale delle ostilità con l'esame di maturitàdi Chiara. Le precedenti scaramucce erano un po' come il "balletto" del pugile prima di sferrare il pugno: Chiara è bravissima, i professori si complimentano ogni giorno con lei, non si è mai vista una così brava.... E la maturità (che l'anno prima aveva premiato Alice con un bel 100) non ha reso giustizia a Chiara, che si è dovuta accontentare di un voto inferiore (onestamente non ricordo, attorno al 90 comunque).
Nonna Carla ha incassato e a questo punto ha strategicamente spostato la sua attenzione anche in altri ambiti: quanto è bella Chiara, non ha amiche perchè tutte la invidiano, non ha ragazzi perchè tutti sono intimiditi dalla sua sfolgorante bellezza... Nonna Gabriella all'inizio non ha accettato le ostilità e si è limitata a restare chiusa all'interno delle sue mura. Ma l'assedio era pressante e continuo. Entrambe le nonne hanno affilato le armi a suon di voti di esami e alla laurea triennale la rivincita: Alice 110, Chiara 110 e lode.
Poteva finire qui? No, certo che no!
Innanzi tutto entrambe le ragazze sono alla specialistica, quindi continuano le battaglie sui voti. Poi le virtù (o presunte tali) di Chiara sembrano aumentare di giorno in giorno: studia, studia continuamente e non esce mai; è sempre più bella; basta che indossi uno straccetto qualunque e sembra una modella; vive in simbiosi con la mamma a cui racconta tutto...
Finchè un colpo di scena apre un nuovo campo di battaglia e a questo punto anche nonna Gabriella esce dalle mura e affronta la lotta. Alice ha un ragazzo da qualche mese quando compare sulla scena un ragazzo anche per Chiara.
A tutt'oggi, nonna Gabriella ha visto M. una sola volta e nonna Carla non ha mai visto G. Ma la battaglia infuria senza esclusione di colpi. Il detto popolare "in amore e in guerra tutto è lecito" viene preso fin troppo sul serio. Viene passato al vaglio tutto: abbigliamento, regali, famiglia, titolo di studio, lavoro, vacanze.... Ormai siamo alle armi pesanti e non manca neppure la propaganda. Non si sa più quanto di vero ci sia e quanto di manipolato o gonfiato.
Al momento non ci sono segnali di resa da nessuna delle due parti e l'esito della guerra è lontano e incerto. Interverranno le forze di pace? Dal momento che non ci sono vittime, restiamo spettatori, assai divertiti, aggiungerei.

Ogni nuovo e/o eclatante sviluppo sarà oggetto di ulteriori racconti.

domenica 16 febbraio 2014

Maleducazione o imbecillità?

Io non capisco la gente..... Sto cominciando a scrivere questa frase troppe volte, tante che mi chiedo se per caso io provenga da un remoto e sconosciuto pianeta.
Comunque.... Nel comune in cui vivo (e in quelli limitrofi) la raccolta differenziata porta a porta è una realtà ormai consolidata da tempo. Non è perfetta, ma direttamente sull'uscio di casa viene raccolto secco, umido, vetro e alluminio, plastica, carta e tetrapack. In più, telefonando per appuntamento, ritirano rifiuti elettrici, arredi e ingombranti, così che anche chi non può (o non vuole) andare direttamente in discarica si può liberare di ogni cosa senza particolari problemi. Ovviamente che uno sia un cittadino virtuoso o no, che produca molta o poca spazzatura, che usufruisca di tutti i servizi o no, puntualmente arriva la tassa sui rifiuti.
E allora mi chiedo: perchè ogni volta che vado a camminare costeggiando il bosco trovo rifiuti di ogni genere?
 Insomma, capisco.... no, non è vero, non capisco, ma almeno arrivo a comprendere che qualcuno sia tanto maleducato da lanciare dal finestrino dell'auto il pacchetto di sigarette o la bottiglietta o la lattina vuota (come se tenere sta roba in macchina fino all'arrivo a casa costituisse chissà quale grave problema), ma un sacchetto pieno di spazzatura? un elettrodomestico?
Vuol dire che uno ha fatto lo sforzo di prendere questa roba, caricarsela in macchina e poi lanciarla nel bosco, mentre poteva tranquillamente metterla davanti all'uscio di casa. Questo, per quanto mi sforzi, va al di là di ogni mia comprensione. Hai un servizio che paghi (comunque, anche se non lo usi) e ti porti in giro la spazzatura?? Sei maleducato, te ne freghi dell'ambiente e fai pure una "fatica" in più?
Se c'è qualcuno che riesce a darmi una qualsivoglia spiegazione sarei ben felice di venir illuminata perchè da sola proprio non ce la faccio.
E ora vado a preparare umido e secco da mettere sul cancello...


sabato 15 febbraio 2014

Un giorno, una foto

14 febbraio, san Valentino.
Festeggiamo con una coppa di gelato alla crema con panna e cioccolata calda..... davanti al caminetto.

venerdì 14 febbraio 2014

Buon San Valentino!

"Il più bello dei mari
è quello che non navigammo
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto
I nostri giorni più belli
Non li abbiamo ancora vissuti
E quello che vorrei dirti di più bello
Non te l'ho ancora detto"
(Nazim Hikmet)

martedì 11 febbraio 2014

Cosa sta accadendo all'umanità?

Quando vado in piscina incrocio una scuola elementare nello spogliatoio. E' qualche anno ormai, e ho visto avvicendarsi (e crescere) un po' di bambine. Mi piace osservarle: le più grandi che a volte aiutano le piccole, le piccole che fanno una gran confusione, le più intraprendenti che fan tutto da sole, quelle che aspettano un aiuto, le ordinate che piegano i vestiti, quelle che buttano all'aria tutto.... Mi è capitato di aiutare a mettere cuffie o raddrizzare costumi, ho raccolto vestiti dimenticati, ho ascoltato qualcuna che raccontava....
Questa settimana però......
Avevo già notato una bambina di seconda (quindi 7 o 8 anni) con i colpi di sole ai capelli. Ero assai perplessa, ma pazienza. Poi ho visto le sue scarpe, col tacco! le famigerate scarpe della figlia di Tom Cruise che hanno fatto il giro di riviste e web un po' di tempo fa! Non credevo ai miei occhi.
Pensare che io ho sempre ritenuto le Barbie diseducative! Io portavo le mie figlie in piscina in tuta e scarpe da ginnastica (col velcro!) perchè fossero veloci e indipendenti. Anzi, a dire la verità, pure io vado sempre in piscina in tuta!. Per anni ho tenuto le mie figlie coi capelli corti (sarà per questo che ora li portano lunghissimi?) perchè potessero giocare e saltare e muoversi senza impicci. Non ho permesso nessun tipo di trucco a scuola finchè non sono arrivate alle superiori.....
Sto cercando di immaginare come sia la mamma di quella bambina: una fashion-addicted? Una di quelle persone che non mette il naso fuori casa se non è truccata alla perfezione? Una che va al supermercato col famigerato tacco 12?
Ma soprattutto, mi chiedo come sarà quella bambina a 15 o 20 anni: a quell'età cosa avrà già avuto e cosa le resterà da cercare di nuovo?
Le bambine hanno tutto il diritto di giocare anche a travestirsi: appunto, travestirsi, nel senso di "vestirsi come se si fosse qualcun altro", quindi anche un adulto. Chi non si è mai messa le scarpe della mamma? O i suoi vestiti? O i suoi trucchi? si, ma per gioco, in casa, da sole o con le amichette....
Quale perversione spinge un essere umano a voler fare di una bambina un'adulta in miniatura? Perchè negare l'infanzia come mondo a sè, con i suoi tempi e le sue regole? Cresceranno in un attimo e dovranno confrontarsi col mondo fin troppo presto, perchè accelerare artificiosamente il processo?
I fatti di cronaca di questi giorni mostrano ragazzine che a me paiono del tutto inconsapevoli della differenza tra la realtà e un vìdeogioco: a questo abbiamo portato le nostre figlie?
La mia domanda è sempre quella che mi tormenta da un po': che cosa sta succedendo all'umanità?

domenica 9 febbraio 2014

Nuova idea: un giorno (settimana/mese) in una foto

Girando quà e là per il web (ok, si dice navigare, ma preferisco così) mi sono imbattuta in un blog di immagini. Da lì la mia idea: viviamo nell'era dell'esposizione visiva a tutti i costi e allora in un certo senso mi adeguo. Voglio provare a riassumere fotograficamente un po' della mia vita. Non so cosa ne verrà fuori, non so che intervalli riuscirò a tenere, ma mi va di provare.

La prima immagine è per la settimana appena trascorsa:

una settimana di raffreddore e tosse

domenica 2 febbraio 2014

Noi & loro



Ho appena finito di leggere Gli sdraiati: ritratto di un adolescente di oggi con considerazioni di un padre. E questo mi ha portato ad alcune riflessioni.
Da che mondo e mondo, genitori e figli appartengono a due generazioni che un minimo di conflitto devono averlo, altrimenti il mondo resterebbe immobile. Forse c’è una curva esponenziale nella velocità dei mutamenti della società e quindi ora si avverte sempre di più la differenza.
Quando sono nata, la mia famiglia (come moltissime altre) non aveva la tv, non aveva l’auto, non aveva il telefono. Ora in famiglia (come molti) abbiamo 3 auto, tv, videoregistratore supertecnologico, 4 computer, 4 ipod, 5 cellulari (due smartphone), il wifi……..continuo?
E quindi dove sta il punto? Quando eravamo noi gli adolescenti? La musica che ascoltavo io era “rumore” per i miei. Facevamo i compiti con lo stereo a volume altissimo. Stavamo ore al telefono, addirittura facevamo i compiti insieme. E i genitori criticavano. Cambiano i modi, cambiano i mezzi, ma in fin dei conti i ragazzi fanno solo l’eterno lavoro di differenziarsi da noi adulti. E a noi non piace, come non piaceva ai nostri genitori, ai nostri nonni…. Sono pigri, sono indolenti, sono disordinati, non fanno nulla in casa…….ma chi li ha cresciuti così? Noi, la generazione che ha anteposto a tutto uno smisurato ego e la carriera. Ed ora che le cose non sono come ci piacciono abbiamo pure il coraggio di lamentarci. Ma questi ragazzi ci sentono dire che non c’è futuro, mentre in realtà loro sono il futuro: che dovrebbero pensare? Vivono la vita che gli abbiamo offerto e cercano una loro strada, come è sempre stato.
Buona parte della loro musica (gusti personali a parte) è bella. Molti di loro hanno idee, fantasia, voglia di fare. Si innamorano, si incontrano (e che grande opportunità sms  e chat per i timidi!), viaggiano, superano i confini del “qui e ora” e sognano il mondo…. Sbagliando, provando, rinunciando, riprovando: come abbiamo fatto noi. Hanno mezzi diversi, abitudini diverse, una società diversa, ma l’animo umano è sempre quello. In fin dei conti si creeranno il mondo che vorranno, o almeno ci proveranno.
Dire “ai miei tempi” non è sinonimo di vecchiaia, ma di rinuncia alla vita: finchè viviamo, a qualunque età, il presente è comunque il nostro tempo, che ci piaccia o no. Se rimpiangiamo il passato (umano, ma del tutto inutile), non ci godiamo il presente (che è ciò che indiscutibilmente abbiamo) e guardiamo con paura e sfiducia al futuro, allora siamo biologicamente vivi, ma mentalmente morti…e alla morte non c’è rimedio.