venerdì 4 agosto 2017

Di stelle e di dei: una favola

In cielo ci sono le grandi e luminose costellazioni, di cui tutti conoscono il nome e da tutti vengono osservate. Poi ci sono milioni di piccole stelle, puntini luminosi sconosciuti, che non hanno neppure un nome, al massimo le più fortunate una sigla per distinguerle. Grandi costellazioni e piccole stelle non si incontrano mai. Ma gli dei, si sa, sono capricciosi e spesso si annoiano.....

C'era una volta una piccola stella. Non aveva nome perchè perchè faceva parte della tribù dei perdenti. Stellina aveva la sua vita in mezzo alle altre piccole stelle come lei e aveva anche tanti sogni. Non guardava quasi mai le costellazioni perchè erano talmente lontane e irraggiungibili da non sembrare reali. E poi facevano parte della tribù dei vincenti, una tribù che mai avrebbe abbassato lo sguardo verso la sua. E c'era anche Costellazione: bella, splendente, potente, guardata e ammirata da tutti, che brillava di luce propria tanto da non vedere mai nulla al di fuori di sè.
Un giorno gli dei, dopo aver ammazzato il tempo giocando a tutti i giochi che conoscevanao, cominciarono ad annoiarsi a morte dei soliti passatempi. Erano alla ricerca di qualcosa di nuovo che movimentasse la loro vita. Finchè ad uno di loro venne un'idea: sconvolgere le leggi della fisica per vedere cosa sarebbe successo. Discussero a lungo per decidere che fare e alla fine pensarono di far si che una costellazione e una stellina potessero vedersi. Vincenti e perdenti a confronto, sarebbe stato uno spasso! La scelta fu affidata al dio del caso che indicò Costellazione e Stellina, e fece si che si incontrassero.
Il loro stupore fu il primo grande spettacolo. Ma come, c'era qualcun altro che brillava nell'universo oltre a Costellazione? E come brillava! Una meraviglia! Costellazione era talmente stupefatta che volle subito che Stellina entrasse nella sua aurea, chiedendosi come fosse stato possibile pensare di non aver nulla a che fare con simili meraviglie prima di allora.
Stellina era stupefatta e credeva fosse un sogno. Continuava a ripetersi che prima o poi si sarebbe svegliata e sarebbe svanito tutto perchè non era possibile che proprio lei si trovasse in quel luogo magico. Ma Costellazione la teneva accanto a sè, le parlava, le mostrava meraviglie e Stellina a poco a poco cominciò a rilassarsi e a brillare sempre di più per la felicità. Costellazione diceva che Stellina era il piccolo particolare che la rendeva perfetta.
Gli dei guardavano divertiti.
E qualunque uomo sulla terra alzando gli occhi al cielo poteva vedere questa strana cosa: una costellazione con una stellina accanto e non si capiva chi brillasse di più, chi illuminasse l'altro, ma non importava perchè il risultato era che si completavano a vicenda creando un insieme bellissimo, unico e stupefacente.
Ma gli dei sono volubili, e dopo un po' si stancarono di quella che non era più una novità. E forse erano anche un po' invidiosi di tanta bellezza, perchè non si limitarono a non guardare più, ma vollero far tornare ogni cosa al posto di prima.
E così improvvisamente Costellazione si ricordò di far  parte dei vincenti e si chiese a cosa potesse servire una Stellina: c'era un intero universo di migliaia di altre stelle a sua dispozione.
Stellina si trovò di nuovo nella sua tribù, ma ora non le apparteneva più: come poteva vivere tra i perdenti dopo aver provato l'ebbrezza dei vincenti? Non aveva più un posto dove stare, Costellazione era irraggiungibile e la sua luce era diventata gelida e tutto l'universo appariva buio e tanto, tanto freddo.
C'era una miriade di altre stelle intorno a lei, ma nessuna poteva reggere il confronto. E così Stellina cominciò a piangere e le sue lascrime diventarono scie luminose. Gli dei erano ammirati: col loro gioco avevano creato una magia. Gli uomini chiamavano quelle scie "stelle cadenti" e non immaginavano neppure lontanamente quanto dolore e smarrimento significassero.
E Costellazione? Aveva occhi solo per sè e continuava a pavoneggiarsi insieme alle altre costellazioni. Aveva dimenticato Stellina, del resto era una in un universo pieno di simili, che importanza poteva mai avere?
Solo il dio del caso ogni tanto ci ripensava e si chiedeva se tutto il divertimento fosse stato una ragione sufficiente per creare quel buco nero dove prima c'era Stellina e se, forse, non fossero sbagliate le leggi della fisica e giuste quelle che avevano permesso a Stellina e Costellazione di brillare insieme.