venerdì 9 ottobre 2015

Tutto qui...

Quest'estate ho scritto un sacco di post.
Dove sono?
Tutti qui, nella mia testa.
Li pensavo, progettavo, correggevo e poi, al momento di metterli su carta (si, sono "antica": io prima scrivo con carta e penna, poi correggo mentre copio al computer), c'era sempre qualche impedimento.
Perchè hai voglia a cercare di essere positiva, a voler tirar fuori il meglio di ogni situazione: da qualsiasi lato la si guardi, per me quest'estate è stata pessima.
Sorvoliamo pure sul fatto che non ho potuto andare in vacanza, visto che lo sapevo da tempo. Ciononostante la cosa mi indispone assai, perchè se una casalinga non se ne va da casa non smette di lavorare: è come un medico che non esce dall'ospedale o un camionista che non scende dal suo camion. Però, accidenti, dopo una serie di estati brutte e freddine, proprio questa in cui ero inchiodata qui doveva essere torrida? Sarò una lagna, ma io il caldo umido non lo reggo: svenimenti e problemi alla pelle per via del costante velo di sudore umidiccio  mi hanno accompagnata fedelmente per più o meno tre mesi.
Poi, appena mi è parso di respirare, ecco che mi prende una sciatalgia acutissima. Quattro notti in bianco (io che mi assopivo tra una contrazione e l'altra quando ho partorito la prima figlia, tanto per rendere l'idea!) e più di una settimana a consumare i pasti in piedi perchè non c'era il verso di stare seduta...un incubo. C'è voluto quasi un mese per tornare nella norma, un mese di cortisone e antidolorifici. Sto ancora facendo esami (che confermano quanto io e la mia schiena abbiamo due età molto differenti) ma il verdetto è più o meno che potrebbe ricapitarmi, tra un giorno, un anno o molto di più.
Mi fermo qui, perchè poi ci sarebbe tutto un lungo e noioso elenco di fatti negativi che, da soli, sarebbero di poco conto, ma uno in fila all'altro portano all'esasperazione.
Va bene, è passato. Non che il presente abbia una bella cera, e il futuro promette peggio...
E quindi?
E quindi niente, il tempo se ne frega altamente di me e continua a scorrere, non posso che adeguarmi.
Ci saranno cambiamenti, dovrò riorganizzare (e accettare) il nuovo quotidiano.
A volte mi sembra che i giorni mi sfuggano di mano e vorrei proprio trovare un senso a tutto (o almeno a buona parte).
Mi piacerebbe avere qualcosa di bello da aspettare, ma la realtà e il buon senso mi dicono che non ci sarà, anzi. Troppi avvenimenti sfuggono al mio controllo (ma anche al mio desiderio) e per il mio carattere non è facile accettarlo.
Mi sento un po' ibernata, in attesa che qualcosa mi svegli: pessima sensazione.
E allora al diavolo tutto quanto, vado a farmi una tazza di te: il mondo va avanti comunque...