lunedì 16 giugno 2014

Vienna vista da me



…e anche quest’anno ce l’ho fatta: 4 giorni in una capitale europea.
Non so dire da quanti anni avessi l’idea fissa di visitare Vienna e a ben vedere non mi sbagliavo: è decisamente bella.

Efficienza, pulizia e organizzazione: miti teutonici che corrispondono a realtà. La pulizia non si discute (anche se le piazze in cui sostano le carrozze un pochino puzzano),
efficienza ed organizzazione pure. Al centro di Vienna si può fare il check-in per l’aeroporto e lasciare i bagagli per ritrovarseli a destinazione, metro e tram comodissimi, automobilisti che si fermano se solo ti avvicini alle strisce pedonali… L’unico rischio è di essere investiti dalle biciclette: se metti un piede sulla pista ciclabile (che spesso si trova praticamente sul marciapiede) ti trovi un ciclista che ti scampanella irritato e devi essere veloce a scansarti.

Nonostante la città pulluli di turisti, i viennesi sono cortesi e generalmente tutti parlano inglese.
I dolci sono ottimi
(oltre alla famosa Sachertorte ho mangiato lo strudel più buono della mia vita) ma sedersi in un caffè non è certo la scelta più economica. Abbiamo conservato uno scontrino che passerà alla storia: fetta di strudel €4,70, caffè (con un nome fantasioso, ma giuro che era un normalissimo caffè) €4,80!


Comunque sia, la città è bella, ben tenuta e i musei sono stupendi e curati. Non posso dire cosa mi sia piaciuto di più. Ovviamente ho visto tutto ciò che fa turista, dal castello di Schonnbrunn (dove ha vissuto la mitica Sissi) alla Riesenraad (la ruota panoramica), dalle varie residenze asburgiche allo Stephandome…





Già, gli Asburgo. Qui avrei un po’ di cose da dire. Abbiamo provato a raccapezzarci nell’albero genealogico, ma con schiere di figli non è facile seguire tutte le vicende. Mi sono però rimasti in mente alcuni aneddoti: ad esempio il fatto che il famoso Francesco giuseppe si alzava tutte le mattine alle 4 e passava l’intera giornata alla scrivania. E allora cosa sei imperatore a fare? Almeno un po’ di relax!
Al Museo del mobile ho anche visto qualcosa che mi ha lasciata perplessa. Non si poteva fotografare, ma io da brava italiana ho deciso di contravvenire alle regole e l’ho fatto. Di che si tratta? Il bidet personale di Sissi.
Allora, se lei lo aveva, perché mai non c’è nelle case (e negli alberghi) di oggi?
Un’altra cosa che mi ha colpito al cuore è stata apprendere che dopo varie vicissitudini la figlia prediletta di Maria Teresa è stata costretta a vivere spartanamente con solo 150 servitori e 200 cavalli! Immagino che vita dura!




Sono entrata in quella che era la biblioteca degli Asburgo (ora Biblioteca Nazionale): mi è sembrato di rivivere la scena del cartone animato Disney La Bella e la Bestia, quando la Bestia apre la porta della sua biblioteca per Belle. Migliaia di libri in locali stupendi, un sogno!

















Ho sempre avuto l’impressione di essere in una città vivibile, con ampi spazi, molto verde e mai caotica.

Ci tornerei sicuramente.

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