martedì 24 dicembre 2013

AUGURI

..........e anche quest'anno ci siamo! E' Natale, auguri a tutti quanti, comunque la pensiate.
Io, come sempre, in fondo al cuore aspetto la magia.....

martedì 17 dicembre 2013

Il sonno della ragione genera mostri

Ma siamo tutti impazziti??????
Ammettiamo che il ladro sia il peggior delinquente senza giustificazione. Ammettiamo che il derubato sia esasperato e davvero gli sia partito un colpo involontariamente.
Ma....se non vuoi uccidere perchè aspetti una persona con una pistola carica ed evidentemente senza la sicura?? tolgi la vita a chi ti ha tolto degli oggetti?
Però il punto non è questo.
Una fiaccolata di solidarietà per chi ha ammazzato????????????? ripeto, siamo impazziti??????

Su tutta questa faccenda ho sentito una sola frase, riportata, che mi pare del tutto sensata: il sindaco che ha detto "abbiamo perso due ragazzi"
A proposito.....e se il ladro fosse stato italiano e il derubato albanese?

sabato 14 dicembre 2013

Post con le lucine

Ebbene si, ci siamo, poco più di una settimana e sarà Natale.
Per me, totalmente laica, questo periodo è una specie di "sabato del villaggio", poi il giorno di Natale in sè è molto meno scintillante.
Come al solito sono partita con largo anticipo....e come al solito arriverò in fondo trafelata. Gli auguri sono stati spediti, i regali acquistati (tranne uno, che compete a mio marito e che sicuramente comprerà alla vigilia), presepe, albero, decorazione varie ci sono, ma questa volta manca il menù del pranzo. Una vaga idea ce l'avrei, ma è ancora troppo vaga...
Quello che non manca sono i pensieri alla Mr. Scrooge. Non fraintendiamo, come al solito mi sono lasciata prendere la mano e ho speso più del dovuto in regali, ma ho i fantasmi (nel senso di ricordi, pensieri e riflessioni) dei Natali passati, presente e magari futuri.
Quel senso d'attesa magica di quando ero bambina... non ricordo molto, solo qualche flash, ma sempre positivo. Poi l'età adolescenziale, ad aspettare il pomeriggio per scappar via e vedere gli amici. Poi  i Natali con le bambine....eh già, ha tutto un altro sapore questa festa quando ci sono bimbi. Si dice. E magari ci si crede. Perchè forse ci si dimentica di quanto sono eccitati e quindi nervosi i bambini, tanto che si arriva alla vigilia con la voglia di avere una bacchetta magica per farli dormire una settimana intera. Senza contare il fatto che le mie (la prima sopratutto) per anni e anni hanno scelto il periodo natalizio per ammalarsi. Per anni la Tachipirina è stata una costante natalizia. Anche da adulti un filino di aspettativa nell'aprire i pacchetti c'è..... poi va bè, arriva l'anno in cui credi di aver intutito che il regalo del coniuge sarà un anello con diamante (piccolo, ma sempre diamante) e sotto l'albero ti ritrovi compostiera e biotrituratore... ma poi ci passi anni a riderci sopra.
Non so che strano effetto faccia il Natale ai pessimisti: a me riesce comunque a risvegliare quella voglia di magia, anzi, quella speranza di magia.... Sempre, costantemente, da che ricordo, tutti gli anni aspetto caparbiamente quello che dentro di me chiamo il miracolo di Natale: l'idea che accada qualcosa di magico e bellissimo (non so cosa, però), qualcosa che mi lasci per un attimo senza fiato dalla gioia. E lo so, tutti gli anni lo so che tanto non accadrà (e puntualmente ho ragione), però irrazionalmente ogni anno ci casco. Ovviamente sarà così anche stavolta. E ovviamente.....
Comunque sia, auguri a tutti!


domenica 10 novembre 2013

Follia umana

"...Quando avrete abbattuto l'ultimo albero, quando avrete pescato l'ultimo pesce, quando avrete inquinato l'ultimo fiume, allora vi accorgerete che non si può mangiare il denaro..." (Toro Seduto)

Che la citazione sia davvero di Toro Seduto oppure no, poco importa. Il fatto è che mi è tornata alla mente appena ho finito di leggere un articolo agghiacciante riguardo alla Cina.
(E' questo:http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/11/06/smog-il-gigante-la-bambina.html?ref=sear )

Non è questione di politica, neppure di etica (anche se sull'etica ci sarebbero da scrivere pagine e pagine) ma semplicemente di buon senso. A fatica e pur disapprovando fortemente, posso capire un folle che vuole una guerra, perchè pensa che se ucciderà il "nemico" conquisterà ciò che possedva tale nemico. Ugualmente, chi froda magari è convinto di essere furbo, di arricchirsi a spese di chi non lo è. Ma come si può pensare di avvelenare una nazione in cui si vive solo per denaro? Insomma, posso essere la persona più ricca sulla faccia della terra, ma respiro aria come tutti gli altri!
La follia umana non ha limiti. Mi ricordo qualche tempo fa il caso dei neonati cinesi morti per il latte che conteneva non ricordo se formaldeide o quale altre sostanza mortale. Chi avvelena i propri figli? In questo momento la Cina è l'immagine più eclatante del capitalismo sfrenato, del guadagno fine a se stesso. E non è che il singolo non conti ma sia importante solo la collettività, perchè la collettività è un insieme di singoli e se muoiono muore anche l'insieme.
Il mio lato pessimista mi porta a pensare che la Cina sia la polveriera con cui il mondo sta rischiando di saltare per aria. E vorrei tanto avere torto.

domenica 20 ottobre 2013

Quando sarò vecchia...

"Quando sarò vecchia mi vestirò di viola
con un cappello rosso che non si intona e non mi dona.
E spenderò la mia pensione in brandy e guanti estivi
E in sandali di raso, e poi dirò che non abbiamo soldi per il burro.
Mi siederò sul marciapiede quando sarò stanca
E arrafferò assaggi di cibo nei negozi, suonerò tutti i campanelli
Farò scorrere il mio bastone sulle ringhiere
E mi rifarò della sobrietà della mia giovinezza.
Uscirò in pantofole sotto la pioggia
E raccoglierò fiori nei giardini degli altri
E imparerò a sputare.

Quando sei vecchia puoi indossare assurde camicie e ingrassare
E mangiare tre libbre di salsicce in un colpo solo
O solo pane e sottaceti per una settimana,
E accumulare penne e matite e tappi di bottiglia e cianfrusaglie nelle scatole.

Ma ora dobbiamo indossare vestiti che ci tengano asciutti,
E pagare l’affitto e non dire parolacce per strada
E dare il buon esempio ai bambini.
Dobbiamo invitare amici a cena e leggere il giornale.

Ma forse dovrei cominciare a fare un po’ di pratica adesso?
Così chi mi conosce non rimarrà troppo scioccato e sorpreso
Quando improvvisamente sarò vecchia, e comincerò a vestirmi di viola".
(Jenny Joseph)

lunedì 14 ottobre 2013

Life happens.....

Ogni tanto, soprattutto quando faccio lavori noiosi, rifletto sulle cose più assurde.... e poi la mente spazia alla grande.
Giusto in questi giorni pensavo ad una frase che si sente (e si dice) spesso: vorrei cambiar vita.
E il frutto di queste riflessioni è che in fin dei conti è solo un modo di dire con un significato diverso da quello che comunemente si intende.
Si, perchè in realtà la vita la cambiamo centinaia di volte e sembra che non ce ne accorgiamo
La cambiamo ogni volta che incontriamo una persona che diventerà nostra amica/o.
La cambiamo quando ci innamoriamo.
La cambiamo quando troviamo/cambiamo/perdiamo un lavoro.
La cambiamo quando traslochiamo.
La cambiamo quando ci sposiamo.
La cambiamo quando abbiamo un figlio.
La cambiamo quando prendiamo/perdiamo un animale.
E potrei continuare l'elenco, in positivo o in negativo. Quindi quando siamo stufi del nostro quotidiano dovremmo dire altro, che so, vorrei una novità, vorrei viaggiare, vorrei incontrare persone simili/diverse da me.....
In fin dei conti, la nostra abilità dovrebbe essere quella di riuscire a fare il meglio che si può con quello che si ha, buttandosi anche quando non si sa se c'è sotto una rete ad attutire le nostre cadute. Il bello è proprio quello: non sapere cosa c'è dietro ogni angolo.
O no?

venerdì 4 ottobre 2013

Giornata dell'ipocrisia

Oggi è una giornata di lutto nazionale. Bene, e poi? ci laviamo la coscienza, ci riempiamo la bocca di parole "buone" e poi dimentichiamo tutto, fino alla prossima tragedia.
Questa non è la prima e, ne sono dolorosamente certa, non sarà nemmeno l'ultima tragedia del mare, della povertà, della disperazione, della guerra, della paura.....cambia la definizione ma non la sostanza.
Siamo nel 2013, basta un gesto e comunichiamo con il mondo, apriamo Google maps e vediamo la casalinga che stende i panni dall'altro lato del globo, però non vediamo le tragedie che ci passano davanti agli occhi.
E non importa come la pensiamo: la politica in questo caso non c'entra. Gli uomini di mare (tutti, in tutto il mondo) hanno una legge ferrea, che va al di là di ogni legge nazionale e "politica": non si abbandona mai un uomo in mare, chiunque sia. Siamo stati capaci di inventarci una legge vergognosa, chiamata "favoreggiamento all'immigrazione clandestina" che in sostanza chiede a chi sta in mare di non soccorrere chi è in pericolo. E si mette un pescatore di fronte ad un dilemma atroce: rischio di veder sequestrato il mio peschereccio o fingo di non vedere e mi limito ad avvisare la guardia costiera? Ma è buon senso, questo? O è una sorta di guera tra poveri?
Noi non sappiamo a priori le storie personali di chi si imbarca. Ci sarà chi non ha nulla da perdere e tenta la sorte, ci sarà chi pensa che qui sia tutto facile, ci sarà chi ha qualcuno da raggiungere, ci sarà chi è analfabeta e chi è laureato, chi lascia una famiglia e chi non ha più nessuno, ci sarà chi ha rubato, magari chi ha ammazzato ma ci sarà chi è stato derubato, umiliato, violentato.... Ma quel che conta è che chi si imbarca è semplicemente un essere umano, con la sua storia e magari i suoi sbagli, ma di sicuro con la sua dignità e i suoi diritti basilari. E nessuno che si ritenga non dico civile, ma umano, può toglierli a chiccessia.
Noi lo stiamo facendo. Noi al caldo nelle nostre case, con le pance piene, con troppi vestiti, con tutta la tecnologia possibile, ci aggrappiamo a tutto quello che di materiale abbiamo e guardiamo con paura e diffidenza chi è "diverso". Basta spegnere la tv, basta proclamare il lutto nazionale. Basta continuare con la nostra ipocrisia, solo perchè abbiamo avuto la fortuna di nascere dalla parte "giusta" del mondo.



mercoledì 2 ottobre 2013

Sindrome autunnale

Ebbene si, sono ripetitiva, ma che ci posso fare se da 4 giorni qui non si vede il sole e io mi sto ingrigendo come il cielo?
Magari se abitassi in città farei meno caso a tutte le sfumature del tempo.... ma non ho mai abitato in città.
Magari se vivessi in un paese di mare apprezzerei la pioggia, il mare in burrasca, la spiaggia deserta....ma vivo al lago (e non c'è cosa più triste del lago nelle brutte giornate).
Magari se mi decidessi a comprare un'asciugatrice non mi starei a disperare per i panni che non asciugano e prendono quell'orribile odore di umido.... ma non è momento di spese e non saprei nemmeno dove mettere tale ingombrante elettrodomestico.
Magari se non avessi due cani che fanno dentro e fuori con le zampe sporche sopporterei un po' di pioggia.... ma non posso fare a meno di due membri della famiglia a tutti gli effetti.
Magari se fossi un'ottimista penserei che il sole prima o poi ritorna.... ma per quanto mi sforzi il pessimismo fa parte di me.
Magari potrei pensare che l'autunno regala anche giornate splendide, che il colore delle foglie è stupendo, che tra un po' si potranno fare caldarroste e vin brulè.... ma oggi non è così e io sono di pessimo umore oggi.
Diciamo che il mio alter ego (la famosissima Lucy dei Peanuts) oggi non potrebbe essere più azzeccato....

lunedì 16 settembre 2013

Non impareremo mai....

The green fields of France


oh how do you do, young willy mcbride
do you mind if i sit here down by your graveside
and rest for a while in the warm summer sun
i've been walking all day, and im nearly done
and i see by your gravestone you were only nineteen
when you joined the great fallen in 1916
well i hope you died quick
and i hope you died clean
oh willy mcbride, was is it slow and obscene

[Chorus]
did they beat the drums slowly
did the play the fife lowly
did they sound the death march as they lowered you down
did the band play the last post and chorus
did the pipes play the flowers of the forest

and did you leave a wife or a sweetheart behind
in some loyal heart is your memory enshrined
and though you died back in 1916
to that loyal heart you're forever nineteen
or are you a stranger without even a name
forever enshrined behind some old glass pane
in an old photograph torn, tattered, and stained
and faded to yellow in a brown leather frame

[Chorus]
did they beat the drums slowly
did the play the fife lowly
did they sound the death march as they lowered you down
did the band play the last post and chorus
did the pipes play the flowers of the forest

the sun shining down on these green fields of france
the warm wind blows gently and the red poppies dance
the trenches have vanished long under the plow
no gas, no barbed wire, no guns firing down
but here in this graveyard that's still no mans land
the countless white crosses in mute witness stand
till' man's blind indifference to his fellow man
and a whole generation were butchered and damned

[Chorus]
did they beat the drums slowly
did the play the fife lowly
did they sound the death march as they lowered you down
did the band play the last post and chorus
did the pipes play the flowers of the forest

and i can't help but wonder oh willy mcbride
do all those who lie here know why they died
did you really believe them when they told you the cause
did you really believe that this war would end wars
well the suffering, the sorrow, the glory, the shame
the killing and dying it was all done in vain
oh willy mcbride it all happened again
and again, and again, and again, and again

[Chorus]
did they beat the drums slowly
did the play the fife lowly
did they sound the death march as they lowered you down
did the band play the last post and chorus
did the pipes play the flowers of the forest

domenica 15 settembre 2013

Strada??

Va bene, lo ammetto: magari molto in fondo, magari nascosto, ma un filo di masochismo devo averlo. Camminare fa bene, per la mia schiena è indispensabile, però decidere di fare la camminata domenicale sotto il diluvio lascia sempre un piccolo spazio di dubbio verso la mia integrità mentale. Sia quel che sia, oggi mi sono fatta i miei 8km e rotti come al solito e sono tornata a casa furibonda. Si, perchè posso capire che i comuni abbiano problemi di soldi, ma asfaltare una strada bene o male non è una questione monetaria, ma in primo luogo è una questione di sicurezza e poi anche di decoro (parola ormai obsoleta, a quanto pare...). Per più di tre quarti del percorso ho dovuto scegliere se camminare al centro della strada oppure sguazzare in un paio di cm di acqua, e già questo sarebbe sufficiente a giustificare la mia rabbia. Ma per un tratto di 2/300m non ho avuto scelta: ho camminato con l'acqua alle caviglie. E questa sarebbe una strada? La pendenza per il drenaggio? L'idea che qualunque lavoro vada sempre e comunque svolto a regola d'arte? A volte mi pare di essere un'alieno....

sabato 31 agosto 2013

Il mondo salvato dai bambini

Tra i miei vicini di casa c'è Margot, una bambina simpaticissima e molto particolare. Non saprei descriverla, è semplicemente... esplosiva!
Domani farà la festa di compleanno e, come è nel suo stile, ha avuto un'idea unica: con le amiche starà in cucina a preparare pasticcini. Onore al merito della mamma, perchè immagino cosa ne verrà fuori.
Per ovvi motivi ha dovuto ridurre all'osso il numero dei partecipanti, così ha invitato solo le sue "amiche del cuore": 4 bambine.
Ed è qui che arriva il senso del mio post.
 Delle 4 amiche, una è mia nipote, con mamma polacca, una è albanese e una cingalese, solo una è italiana.... anche Margot ha la mamma francese. Una piccola fetta di mondo multietnico. Noi adulti parliamo, politichiamo, ci azzuffiamo.... e poi arrivano i bambini e, semplicemente, vivono. Con le loro simpatie e antipatie, con i loro giochi, le loro idee, la loro fantasia....
Nel mio pessimismo cosmico (che il Leopardi avrebbe da imparare!) vedo brillare una luce....

venerdì 9 agosto 2013

E poi un giorno...

.....e poi un giorno arriva una figlia e dice: "finita la scuola vorrei fare un anno all'estero".
Tutta una trafila di moduli, domande, scelte e poi arriva la risposta: un anno in Austria, a fare lavoro volontario in una scuola Montessori.
Bagagli da preparare, acquisti, pesa, sposta, cambia, questo ci sta, questo no....... e l'altro ieri la partenza.
Sarà una splendida avventura comunque vada.

martedì 6 agosto 2013

Prioprio a me???

Da che ho memoria, sono sempre stata pacifista
 Non mi piace nessun tipo di divisa (odiavo già il grembiulino a scuola!) e non ne subisco il fascino: a dirla tutta gli uomini in divisa mi sembrano un po' ridicoli.
Non mi piacciono le armi (le mie figlie mi rinfacciano di non aver mai comprato nemmeno il super liquidator!) e ho sempre pensato che un uomo con un'arma diventa un'altra persona. Va da sè che sono contro la caccia.
Ho firmato tutto il firmabile contro l'invio delle truppe all'estero e ad ogni notizia di incidenti ai soldati (con il dovuto dispiacere che una tragedia comporta) ho sempre pensato che non ci fosse differenza tra questi episodi e gli incidenti sul lavoro.
Ho l'utopico sogno di una nazione come il Costarica, che non ha un esercito ma impiega il denaro per la tutela della natura. Al massimo  vedrei una specie di super protezione civile, in grado di intervenire in caso di tragedia naturale.
Le idee sono condivise in famiglia, magari con piccole sfumature, ma siamo tutti così.
Direi che il concetto è chiaro, no?
E quindi?
Quindi.... Una mia fanciulla si è innamorata.........di un militare. Non solo. Un parà. Della Folgore. Di quelli convinti, che si sta preparando per andare in missione.
Tra tutti proprio quello??
Poi lo so che (cuore di mamma) toccherà a me consolarla quando lui partirà. Sarò io ad ascoltare tutti i telegiornali, magari pure con un filo d'ansia. Però, accidenti....
Certo, è una storia nuova nuova, non si sa come andrà: se son rose fioriranno, si dice. Intanto, il ruffiano, mi ha offerto il caffè....

martedì 30 luglio 2013

Vacanzeeeeeeeeeee

Per quanto mi sforzi, so benissimo che non sono capace di scrivere resoconti di viaggi o vacanze. Come si fa a ricreare l'atmosfera? i colori, i suoni, i profumi? In due settimane ho scattato più di 600 foto (circa 450 sott'acqua) e guardarle mi riporta tutte le sensazioni provate, ma da qui a trasmetterle ad altri c'è un abisso....
Sono state due settimane di assoluto relax.
Diciamocelo: chi non si rilasserebbe in un posto così? Finiti gli ombrelloni del villaggio, potevo fare camminate di km vedendo soltanto il mare e la spiaggia, come unico rumore di sottofondo il frangersi delle onde sulla barriera corallina e ogni tanto il verso di qualche uccello, soprattutto stormi di gabbiani e qualche ibis


Pace e relax talmente grandi che persino i miei bioritmi si sono modificati: mi svegliavo prestissimo (proprio io!) per non sprecare neppure un attimo....
Non potendo fare le escursioni previste (sospese per motivi di sicurezza), ci siamo dovuti "accontentare" (le virgolette sono d'obbligo) di quanto poteva offrirci il mare. Dove trovo le parole? La barriera corallina offriva uno spettacolo stupendo: potevo ripassare dieci volte nello stesso punto e ogni volta trovavo qualcosa di diverso, notavo un particolare o un pesce mai visto... 
E poi l'emozione di nuotare fianco a fianco con le tartarughe, del tutto indifferenti agli esseri umani che stavono intorno.... Insomma, posso mettere alcune foto (cercando di non farmi prendere la mano.... quali scelgo??) tanto per dare l'idea....
Ecco, lascio parlare le immagini e chiudo così....
























domenica 28 luglio 2013

Rieccomi!!!

Vacanze fatte, computer cambiato....... un attimo di riorganizzazione e arriveranno i nuovi post!!

venerdì 5 luglio 2013

Ciao!

Salvo problemi dell'ultimo minuto, domani si parte!
Lascio le figlie a casa e questa è la mia ansia.... i miei amici lasciano i loro figli a casa, così ci stresseremo a vicenda! Come e cosa troverò al ritorno potrà essere argomento di un post...
Per ora:



mercoledì 3 luglio 2013

Vacanze??

Ci fosse una volta che io possa fare le cose tranquille e normali.....
Vacanze pensate, decise, prenotate.... e alta tensione in Egitto, meta prescelta.
Incrocio le dita, continuo i preparativi e cerco di tenere a bada l'ansia........ voglio partire!!!!

mercoledì 19 giugno 2013

Esami!!!

Oggi per tutti gli studenti italiani iniziano gli esami che un tempo si chiamavano di maturità, termine che per altro mi ha sempre fatto un po' ridere.
Quest'anno è il turno della figlia minore, quindi aria nervosa in casa, pronostici, speranze....
.....e inevitabilmente, come faccio a non pensare al mio di esame? Perchè naturalmente non è che mi ricordi proprio tutto, ma la parte che, vista con gli occhi di oggi è comicissima ma allora mi pareva tragica, bè, quella me la ricordo nei particolari.
Nei giorni precedenti il nostro "membro interno" (il prof di italiano, personaggio davvero degno di nota) ci ripetè più e più volte di presentarci all'esame "in ordine": niente stravaganze nel vestire, niente minigonne o superscollature per le ragazze, niente abbigliamento tipo spiaggia per i ragazzi ecc. ecc. Anche la scelta del vestito rientrava nelle preoccupazioni (perlopiù femminili, direi).
La mattina della prima prova, in larghissimo anticipo sui tempi, discussione epica con mia madre che a tutti i costi (sono passati 32 anni e mi sto ancora chiedendo il perchè) non voleva che usassi l'auto ma mi obbligò a prendere il motorino. Distanza casa-scuola circa 5 km. Esattamente a metà stada (ancora oggi so indicare il punto esatto) scoppia un temporalone con mega scroscio d'acqua. Proseguo perchè non posso far altro, arrivo a scuola (ancora chiusa) e per fortuna alcuni amici arrivati in macchina mi "ospitano" e accendono il riscaldamento per farmi asciugare un po'. Avevo una camicia bianca..... Per farla breve, mi sono presentata con camicia semitrasparente, gonna stazzonata, capelli grondanti e spioventi tipo strega dei fumetti, sotto lo sguardo allibito dei prof e sentendomi la più derelitta dell'universo.
Non ho mai più dovuto discutere per usare l'auto.

domenica 9 giugno 2013

La mia blogger preferita è Simo!!

Credo (anzi, sono sicura) di aver già dichiarato che adoro il blog A casa di Simo. quindi accetto subito il suo invito e rispondo alla sua intervista, anche se non sono una foodblogger

Il tuo piatto preferito in assoluto?
Già la prima domanda mi mette in difficoltà. Io adoro primi, piatti unici e dolci... facciamo la pizza? Ma si, la pizza va sempre bene....


Quello che ti riesce meglio? Linka la ricetta presente nel tuo blog.
Anche qui.... non dovrei rispondere io, ma lasciare la parola a chi mangia.... Però direi il plum cake, quello con la ricetta di famiglia.... che in quanto tale è segreta e non divulgabile

In casa cosa chiedono più spesso? Se vuoi metti una foto del piatto o il link della ricetta. 
In casa mia è un delirio. allora: mio marito è cresciuto con una madre che viveva per cucinare (e in più credo non sapesse neppure il significato della parola fennimismo) e quindi un po' gli è rimasta questa cosa della donna pronta a soddisfare ogni suo desiderio (parlo di cibo, eh!). Chiede di tutto, soprattutto quello che non c'è! La pasta all'amatriciana è il suo desiderio segtreto... La figlia maggiore mangia poco ma quasi tutto e cucina pure, decisamente bene direi. quindi più che chiedere fa. La figlia minore mangia solo 3, dicasi 3 cose, sempre le stesse... al massimo chiede le patate....

 
Dolce o salato?
Dolce!  

 Il piatto che non ti riesce mai?
Di solito evito di fare quello che la prima volta non mi riesce. diciamo che fatico un po' con gli aspic...

 Il tuo chef di riferimento?
Chef? quale chef?

 
Il programma di cucina prediletto?
Già guardo poco la tv, figurarsi i programmi di cucina. Mai visto uno

 
La cucina regionale? Linka una ricetta della tua regione presente nel tuo blog.
Vivo in Lombardia... e che cos'à la Lombardia? Il mio cuore è mediterraneo (ho un papà pugliese, che però di cibo capisce poco) e quindi amo tutto ciò che viene dal sud. Facciamo un mix di regioni dalla toscana in giù...

 
Cucina straniera? Linka una tua ricetta straniera.
Adoro provare: secondo me per conoscere un luogo bisogna anche provare quel che si mangia. Mai cercato cibo italiano all'estero e ho provato molte cose (sono sopravvissuta anche alla Gran Bretagna...). Quella che mi piace è la cucina nordafricana e mediorientale.... so fare l'hummus, tra le varie cose...

 
Il piatto che non sopporti?
Decisamente i cavolini di Bruxelles

 
Il dolce di cui sei più golosa. Linka una ricetta del tuo dolce preferito.
Come faccio a rispondere? No, ce ne sono troppi e poi dipende dalla stagione... In generale le torte, ma ne conosco (e faccio) a decine....

 
Da bambina cosa rifiutavi?
A casa mia funzionava che non ti alzavi da tavola se non avevi finito tutto, qualunque cosa fosse. Cercavo di rifiutare il minestrone, le mele cotte (ma senza risultato) e i già citati cavolini di Bruxelles. Ecco, quelli una volta li ho mangiati e subito dopo vomitati nel piatto. mi hanno esentato.

Il menù più romantico? Linka il tuo menù o la tua ricetta più romantica. 
E' l'atmosfera che conta, non il cibo....

 Vino bianco o vino rosso?
Birra? No, va bè, di vino non capisco nulla, però in genere mi piacciono i bianchi, difficilmente qualche rosso (Lambrusco a parte)

  Il ricettario irrinunciabile?
Il mio personale, un raccoglitore ad anelli con ricette scritte da me o ritagli presi qua e là

  La cosa più difficile in cucina?
Inventarsi ogni giorno qualcosa che vada bene a tutta la famiglia e nei tempi giusti 

 L'attrezzo indispensabile?
La bilancia, anche se volte vado a occhio

  Il trucco che ti ha aperto un mondo?
L'uso della colla di pesce (per le bavaresi) e il lievito per focacce....

 Apriresti un tuo ristorante?
Mai! 
 
 Cosa non manca mai nel tuo frigo?
Il latte e le uova


Il cibo bandito dalla tua cucina?
Non cucino mcavoli perchè non sopporto l'odore (e non mi piacciono). La stessa sorte subisce la cipolla (che a me piace) perchè mio marito non la sopporta...

 
Ti sei divertita a rispondere a queste domande?
Moltissimo!
 

 

sabato 25 maggio 2013

Aprimi fratello

Aprimi fratello 
( René Philombé)


Ho bussato alla tua porta
ho bussato al tuo cuore
per avere un letto
per avere del fuoco
perché mai respingermi ?
Aprimi fratello !
Perché domandarmi
se sono dell’Africa
se sono dell’America
se sono dell’Asia
se sono dell’Europa ?
Aprimi fratello !
Perché domandarmi
quant’è lungo il mio naso
quant’è spessa la mia bocca
di che colore ho la pelle
che nome hanno i miei dèi ?
Aprimi fratello !
Io non sono nero
io non sono rosso
io non sono giallo
io non sono bianco
non sono altro che un uomo.
Aprimi fratello !
Aprimi la porta
aprimi il tuo cuore
perché sono un uomo
l’uomo di tutti i tempi
l’uomo di tutti i cieli
l’uomo che ti somiglia !

mercoledì 22 maggio 2013

Salone del Libro: io c'ero!!

Dopo anni, finalmente c'è stata una congiuntura astrale favorevole (bè, si, a questo punto scomodo gli astri, perchè c'è stata una serie di coincidenze irripetibili) e ce l'ho fatta: sono andata a Torino al Salone del Libro.
Lunedì, ultimo giorno. Partenza presto, per essere lì all'ora dell'apertura... Mai stata prima a Torino e ho scoperto una cosa di questa città: le rotonde con semaforo. Io ho sempre inteso una rotonda (o rotatoria, come dice il navigatore) come un qualcosa che, tra l'altro, serve a evitare i semafori. A Torino no: per immettersi sulla rotonda bisogna sottostare al semaforo. Pare sia per via dei tram.... Comunque: un'ora e mezza per fare 150km e un'ora per fare gli ultimi 7. L'importante è essere arrivati....
Una volta lì.... il paradiso, direi! Per me che vivo in un piccolo centro che ha un'unica piccola libreria trovarmi in mezzo a tutti quei libri è stato come per Pinocchio arrivare nel paese dei balocchi!
Non ho partecipato a convegni e non ho neppure incontrato scrittori (magari qualcuno c'era, ma nel caso non me ne sono accorta). Ho incontrato due amiche di Anobii (incontro organizzato, ovviamente), cosa che ha ulteriormente contribuito alla piacevolezza della giornata. Una delle due era lì allo stand di una piccola casa editrice (Edizioni Compagine) che è nata dal coraggio di alcuni giovani.
Come dice questa maglietta (adocchiata ad un altro stand e subito "adottata"), c'è ancora qualcuno che prova a buttarsi in avventure poco popolari.... Spero davvero che per loro funzioni.... e intanto leggerò il libro che ho acquistato e che mi ispira molto, E poi madri per sempre di Maria Grazia Giordano







Sono proprio state le piccole case editrici la mia "scoperta". si, perchè al di là dei grandi nomi, dei grandi scrittori, davvero è difficile avere altre occasioni per perdersi a sfogliare libri tra i quali sicuramente si nascondono letture piacevolissime ma poco conosciute.

Ovviamente ho approfittato per fare incetta di segnalibri per la mia collezione:

Alcuni sono davvero decisamente carini











Girando sono capitata in uno stand che con la letteratura ha poco a che fare, ma dove avrei dilapidato un patrimonio... Una casa editrice che produce principalmente libri di ricette e di rimedi naturali, ma anche meravigliosi calendari, quadernini, album di ogni tipo... non ho resistito e ho preso un graziosissimo quaderno dove scrivere le mie ricette dolci:
Alla fine il mio "bottino" in libri è stato soddisfacente
Direi che non mi resta che aspettare il prossimo anno....

domenica 19 maggio 2013

19 maggio

E' da un tempo lunghissimo che non scrivo più il mio "diario di campagna", più che altro perchè in fin dei conti le stagioni si susseguono puù o meno uguali.
Ultimamente però sto arrivando all'esasperazione. va bene che vivo in una zona ricca d'acqua. Va bene che la primavera spesso alterna giornate calde ad altre molto fredde. Va bene che qui piove molto, in particolare proprio in primavera............ ma adesso basta!
Oggi, sfidando i nuvoloni neri e minacciosi e facendo conto sugli sprazzi azzurri, sono uscita per la mia abituale passeggiata domenicale (per la cronaca: ha iniziato a piovere 5 minuti dopo che sono rientrata in casa). Mi pareva di camminare nei boschi delle favole: era tutto un susseguirsi di ruscelletti e cascatelle, il fossato che costeggia la strada sembrava più che altro un piccolo fiume. E le previsioni meteo non sono incoraggianti...

venerdì 17 maggio 2013

AAGGHH!!!

E' venerd' 17.... hai voglia a dire che è stupido essere superstiziosi: la razionalità non sempre vince.
Aggiungiamo che il tempo è uno schifo (e per una metereopatica....)
Aggiungiamo che una figlia su due mi ha "tirato fuori dagli stracci" e l'altra non è un bijou
Aggiungiamo che mi sono svegliata con un gran mal di testa
La somma è......... lasciatemi in pace o non rispondo delle mie azioni!!!

lunedì 13 maggio 2013

Mamma vs zia

Sarà che c'è stata la Festa della Mamma. Sarà che io sono incline a rimuginare. Sarà... qualunque sia il motivo, mi trovo a riflettere sul ruolo di genitore, mamma nella fattispecie.
Fondamentalmente immagino che tutti vogliano il meglio per i propri figli, li vogliano vedere felici, vogliano evitare che soffrano, cercano di proteggerli... Umano, naturale, ma ovviamente la vita riserva a tutti una buona dose di sofferenza o di pericolo o comunque di negatività. Ho sempre ritenuto che il modo più efficace di proteggere i figli sia quello di abituarli a cavarsela in ogni situazione. E in fin dei conti non è poi così difficile quando sono piccoli (ovviamente se non accade nessun evento particolarmente grave): si tratta di restare accanto a loro nelle piccole situazioni quotidiane, quando litigano con un amichetto, quando si deve dire no all'ennesima richiesta di un gioco nuovo, quando a scuola qualcosa non va....
Poi crescono e diventa sempre più difficile. I terribili anni dell'adolescenza, le prime scelte importanti, gli amori, le lotte per conquistare una forma di autonomia.
E poi.... e poi arrivano i periodi come questo, in cui non so fare un bilancio del mio "lavoro". Quando vedi che tante cose non vanno ma non puoi intrometterti, quando sai e non sai, ma riesci a capire che c'è un dolore di fondo, quando ti rendi conto di un comportamento sbagliato ripetuto nel tempo che porta solo frustrazione e non puoi dirglielo, quando vorresti far scomparire magicamente chi (in un modo o nell'altro) si comporta "male" (inteso nel senso di procurare sofferenza) con quelli che per te sono sempre i tuoi "cuccioli" ma, accidenti, la magia non esiste.....
Di sicuro è meno faticoso essere una zia!

mercoledì 8 maggio 2013

Writers

Lo so che questo post sarà un filino polemico e politicamente scorretto. e so anche che molti non la pensano come me, ma....
Ma sono stufa di sentire al telegiornale la cronaca di quella che io chiamo la crociata ipocrita (che poi le crociate sono ipocrite per definizione, ma non è questo il momento di parlarne).
Ovviamente sono la prima a dire che i monumenti, i palazzi storici ecc ecc non vanno nè sporcati nè rovinati, ci mancherebbe altro. Ma i muri di cemento delle periferie? i vagoni dei treni? sono forse belli? sono artistici? diciamocelo, fanno più o meno schifo. Non sarebbero forse più belli se, chessò, passasse un Guttuso e ci facesse un bel dipinto?
 Ecco, al Sacro Monte di Varese, tanto per dire, Guttuso ci è passato e ha lasciato questo murale.








Qualcuno ha presente i murales di Orgosolo?
Basta prenderne uno a caso, e vorrei sfidare chiunque a dire che non è un'opera d'arte. Io ci sono passata parecchi anni fa e mi pareva di stare in un meseo all'aria aperta...





Quindi, di per sè, i murales non sono necessariamente "brutti, sporchi e cattivi".


E adesso vorrei spendere due parole su questi writers. Vediamo di distinguere. Ci sono i veri writers, che sono quelli che disegnano (con un'abilità veramente notevole) e firmano con un loro nome (tutti ne hanno uno, ovviamente ognuno se lo sceglie). Io li ringrazierei pubblicamente, altro che combatterli. Ho visto in giro disegni splendidi, che non hanno nulla da invidiare agli artisti più noti. Un giorno me ne andrò in giro a fotagrafarne alcuni, perchè meritano decisamente.
Poi ci sono gli imbrattatori e questi sono un'altra categoria. Sono quelli che ovunque scrivono di tutto (magari assassinando brutalmente ortografia e grammatica). Scrivono, non disegnano, e non c'è nulla di artistico nelle loro scritte, neanche a cercarlo. Le scritte sono le più varie, ma da un po' di anni a questa parte e soprattutto dove vivo io la fa da padrone la scritta "politica", generalmente con spray verde, di simpatizzanti, sostenitori o come li si voglia chiamare, della Lega Nord. E bravi! Poi senti che il tal comune (a maggioranza Lega) ha "dichiarato guerra" ai writers.........
Allora, un po' di coerenza? cominciamo a togliere gli adesivi dai cartelli stradali, a cancellare queste scritte pseudopolitiche e spesso decisamente razziste, poi impariamo a usare i termini adatti (ogni parola ha un suo significa, writer compresa), insegnamo un po' di storia dell'arte (e tanto rispetto) e forse il problema non sarà più tale....
 Lo so, a me piace sognare....

giovedì 2 maggio 2013

BONK

Non ricordo qual era il fatto di cronaca in questione, ma alcuni anni fa Michele Serra scrisse uno dei suoi capolavori, la Lettera al naziskin.
La trovo comunque attualissima e direi che di tanto in tanto certe cose vanno ripetute, per cui la ripropongo...


Caro naziskin, io scrivere te con parole facili facili, così forse tu capire. Io leggo su giornali che tu essere 'bestia' e 'belva', ma io non credere. Io credere tu essere ignorante: e ignoranza è grande problema per tutti, anche per me. Perché persona ignorante è persona debole, e persona debole è persona che ha paura, e persona che ha paura è persona che diventa cattiva e aggressiva, e fa "bonk" con bastone su testa di poveraccio. Vere 'bestie' e 'belve' sono certi giornalisti (molti) e certa televisione (quasi tutta), che dicono stronzate così noi restare tutti ignoranti e potere resta in mano di potenti. Io vuole dire questo: se tu picchia un poveraccio, tu non dimostra tua forza. Tu dimostra tua debolezza e tua stupidità. Perché sua testa rotta non risolve tuo problema. Tuo problema è che tu vivere in periferia di merda, senza lavoro o con lavoro di merda. Tuo problema è che tu essere ultima ruota del carro. Allora tu volere diventare forte, e tu avere ragione. Ma nessuno diventa forte picchiando (quaranta contro due) due persone deboli. Se tu volere diventare forte, tu dovere ribellarti a tua debolezza. Tu dovere pensare. In tua crapa rapata esserci cervello. Tu allora usare cervello, non bastone. Tuo cervello avere bisogno di cibo, come tua pancia. Tu allora provare a parlare, a leggere, a chiederti perché tu vivere vita di merda. Questo essere: cultura. E cultura essere sola grande forza per migliorare uomo.
Io sapere: leggere essere molto faticoso. Pensare essere ancora più faticoso.
Molto più faticoso che gridare "negro di merda", o "sporco ebreo": gridare stronzate essere molto facile, basta vedere presidente skinhead Cossiga.
Tutti essere capaci di insultare e odiare.
Me non importare niente se tu avere crapa rasata e scarponi: per me, tu potere anche metterti carciofo su testa e tatuare tue chiappe. Me importare che tu rispetta te stesso, tuo cervello e tua dignità, così forse tu impara anche a rispettare altri uomini. Se tu grida "sporco ebreo", tu dovere almeno sapere cosa essere ebreo. E se tu sapere cosa essere ebreo, tu provare a chiederti come sarebbe bello se bruciassero in forno tua madre, tuo padre, tuoi fratelli, tuoi amici e te. Se tu comincia a fare domande, tu comincia a vincere. Domande essere come chiavi di macchina: basta una domanda per accendere motore e andare lontano.
Io molto preoccupato per te (e anche per testa di quelli che vuoi picchiare). Io preoccupato perché il potere, quando vede persone ignoranti e cattive, può fare due cose: metterti in prigione, e prigione è come immenso "bonk" su tua testa. Oppure servirsi di te come uno schiavo, mandarti a picchiare e torturare e bruciare mentre lui, intanto, vive in bella casa con bella macchina e bella figa. Vuoi essere libero? Tieni tua testa rapata, ma impara ad amare tuo cervello. Forza e potere abitano lì:
dentro zucca, non sopra zucca. Ciao.

Michele Serra
(da Cuore del 27 gennaio 1992)

mercoledì 1 maggio 2013

Venuto al mondo

Quando ho iniziato a leggere questo libro mi sono chiesta come mai ne fossero tutti così entusiasti. Ma c'è voluto poco perchè cambiassi idea. E' iniziato in sordina, per poi conquistarmi sempre più, coinvolgermi, emozionarmi.
La storia è il contenitore di tutte le fondamentali emozioni umane. C'è l'amore, c'è l'odio, c'è la vita e c'è la morte... e c'è il desiderio di maternità (ma anche di paternità). Ogni sentimento ha il suo opposto, come del resto accade sempre nella vita. Lo sfondo è una guerra a noi vicina, vicinissima, sia per tempo che per luogo. Come si può riuscire ad amare in mezzo a tanto odio? C'è chi pur di avere un figlio farebbe di tutto e chi invece in un figlio non può che ritrovare l'orrore degli eventi che hanno portato a concepirlo. Ci sono verità non dette e scoperte solo dopo tanto tempo, quando forse è più facile accettarle. Ci sono domande, tante domande e non sempre hanno una risposta.
Un libro che mi ha lasciata senza fiato.

lunedì 15 aprile 2013

Paris mon amour (parte terza)

Il terzo giorno sveglia e brutta sorpresa: Barbara è stata colta durante la notte da un attacco di emicrania e passerà tutto il giorno a letto. Ci teniamo in contatto via sms ma non c'è niente da fare: per lei il viaggio è finito.
I tre intrepidi , ormai incuranti del freddo che non accenna a diminuire e del grigio che domina, partono alla volta del Museo d'Orsay.
Decidiamo di visitare la mostra degli impressionisti (tutto il museo richiede troppo tempo) e trovarsi davanti a quadri che ho sempre visto solo riprodotti sui libri di storia dell'arte fa un certo effetto, tanto più che io ho un debole per questo tipo di pittura.
All'ingresso faccio il mio solito show: dopo aver fatto suonare tutti i metal detector di Francia grazie ad un anello, lo tolgo, passo decisa..... e quando anche questo suona scopro di aver dimenticato in tasca la macchina fotagrafica! vabbè, anche i migliori sbagliano!


Tappa successiva l'Opera, poi la famosa Galerie Lafayette: un vero spettacolo! Insomma, immagino che fare shopping in un posto del genere sia il massimo, considerato che basta alzare gli occhi per avere uno spettacolo stupendo
Un po' giriamo e un po' fotografiamo...
Saliamo anche sul tetto, da cui si domina Parigi: il solito cielo grigio rovina in parte lo spettacolo, ma ormai ci siamo abituati







Decidiamo poi di vagabondare un po' per il quartiere Latino e lì ci fermiamo per la consueta sosta: una bella cioccolata con una francesissima crepe serve per scaldare animi e corpi!

 Rifocillati e riscaldati ripartiamo: le tappe successive sono il Pantheon e la Sorbona. A  questo punto non ci resta che tornare in albergo, preparare il bagaglio, cena e nanna... il mattino dopo la sveglia è alle 5 per prendere l'aero di ritorno. Sigh!


mercoledì 10 aprile 2013

Paris mon amour (parte seconda)

Dopo un bel sonno ristoratore, al suono della sveglia proviamo a guardare il tempo: grigio, ma almeno senza pioggia. Infilo sia maglione che felpa, ma per tutto il giorno il freddo è comunque più da pieno inverno che da primavera.... Pazienza, siamo intrepidi e andiamo!
La prima tappa è la Sainte Chapelle. Come entro resto letteralmente a bocca aperta dalla meraviglia, ma Franco mi dice che non è nulla in confronto al piano superiore. Non ci posso credere, ma una volta salita..... senza parole! Vetrate indescrivibili (e dicono che con il sole sono tutt'altra cosa).... e io continuo a scattare foto.
Una parte è in restauro e un video mostra tutte le fasi.
Non uscirei più, sono letteralmente affascinata.







Ma ci aspetta un "must": Notre Dame. Non posso fare a meno di ricordare il cartone della Disney (confesso di non aver letto Hugo) mentre cammino in questa cattedrale enorme. Naturalmente dobbiamo anche salire sulla torre: un'ora e mezza di coda (sempre socializzando con turisti di tutto il mondo), 422 gradini.... ma lo spettacolo vale tutto! E le famosissime gargoyle sono stupende.

Ma la giornata è ancora lunga....


E via verso Montmartre! Passando per una delle tipiche vie ci imbattiamo in un meraviglioso negozio tempio dei golosi: montagne di biscotti, cioccolato e cioccolatini, caramelle e scatole di ogni tipo per confezionarle. Il limite del bagaglio mi ha impedito di dilapidare un patrimonio: ho portato a casa solo due tavolette di cioccolato e ci siamo comprati un po' di biscotti da sgranocchiare durante la giornata.







Come si poteva resistere?



Dopo la sosta golosa, d'obbligo la visita alla basica del Sacre Coeur, con la meravigliosa scalinata


Dopo tanto sacro, un bel po' di profano. Abbiamo vagabondato per le vie di Montmartre e abbiamo visto la famosa piazza degli artisti (che però non amano essere fotografati).
Per concludere in bellezza, una camminata nella famosissima rue Pigalle (e Barbara non si è lasciata fotografare davanti ad un sexy shop!), uno sguardo al Moulin Rouge (con tanto di fila di gente elegantissima pronta ad entrare), una sosta all'Hard Rock Cafè.... e alla ricerca di un ristorante per cenare: cena thailandese....... e a nanna!!

(to be continued)

lunedì 8 aprile 2013

Paris mon amour (parte prima)

Sono arrivata a 50 anni e non sono mai stata a Parigi. Ho detto mille volte a mio marito che mi sarebbe piaciuto andare, ma lui ha sempre risposto che è una città brutta (giuro che non ho ancora trovato un'altra persona che dica la stessa cosa) e che ci sono altri posti da vedere. Così quando il mio fisioterapista (nonchè grande amico, nonchè compagno di vacanze da anni) mentre mi "torturava" mi ha proposto "dai, andiamo qualche giorno a Parigi" io ho risposto un "ci penso e poi vediamo", ma in cuor mio mi vedevo già là.
Detto fatto, formazione decisa (io, Franco il torturatore, Rosa la mia amica nonchè consorte del torturatire e Barbara, altra mia amica), data scelta e volo prenotato, siamo partiti.
Ovviamente le cose non possono andare alla perfezione, così ci siamo beccati i giorni di aprile più freddi della storia, ma pazienza: parafrasando, Parigi val bene un principio di congelamento!
Il primo giorno non abbiamo fatto altro che depositare la valigia in hotel e filare dritti verso la Tour Eiffel.
Dopo una coda di più di un'ora, sferzati da un vento gelido (ma chiacchierando allegramene tra di noi e con altre persone nelle nostre condizioni) ce l'abbiamo fatta... e ci simo goduti lo spettacolo di Parigi dall'alto. Una Parigi un po' grigia per via delle nuvole, ma pazienza.
Appena scesi ci siamo concessi un bel tè bollente con il famoso pain au chocolat, anche per fare una pausa in un posto caldo.
Una volta usciti....la pioggia! Si, mancava l'esperianza dell'Arco di Trionfo, gli Champes Elysées e Place de la Concorde con la pioggia e il vento che rovesciava indietro gli ombrelli!









Intrepidi, non ci siamo fermati.... e siamo arrivati al Louvre
Ovviamente non abbiamo visitato il museo: non basterebbe un'intera  giornata, così ci siamo accontentati di entrare e gironzolare tra i negozi.



La tappa successiva è stata l'Orangerie, per vedere le famosissime Ninfee di Monet. Ora, io capisco poco o niente di pittura, ma amo gli impressionisti e Monet in particolare. Non ci sono parole per descrivere la meraviglia di avere davanti agli occhi quei capolavori. niente foto, ma tanto non sarebbe possibile imprigionare in un'immagine tale meraviglia....

Alla fine cena in un bistrot e a nanna: ci sono voluti circa 3 secondi per dormire!

(to be continued)

giovedì 28 marzo 2013

...francescana alla riscossa?!?

Nel post precedente avevo (volutamente) omesso un particolare, che mi dava troppa tristezza. Quando ho chiamato la proprietaria dei cani dicendo che li avevo trovati, la sua prima domanda è stata: " ci sono i cuccioli?" "I"???, no, accidenti, "il" cucciolo.... Infatti i cuccioli che avevano seguito la madre erano due. Anch'io ho cercato un po' nei boschi vicino a casa, ma ormai pensavo che la sorte di un piccolino senza mamma (quindi niente cibo) e al freddo fosse segnata.
La sera dopo mi telefona una vicina di casa che nel prato ha trovato..... un cucciolo!!!! il piccolo (affamatissimo!) ha resistito almeno 36 ore da solo, ma è stato sommerso dalle coccole fino all'arrivo della (felicissima e incredula) proprietaria.
Ogni tanto una storia a lieto fine!!!

mercoledì 27 marzo 2013

Vocazione francescana??

Mi piacciono gli animali, e questo si sa. Ultimamente mi stanno anche capitando animali da "salvare" che casualmente incrociano la mia vita...
Settimana scorsa è stata la volta di un gatto. Investito da qualcuno che non si è fermato, era al centro della strada. Un signore si è fermato per raccoglierlo, poi sono arrivata io ed un altro tizio. E' andata a finire che io avevo in macchina una scatola in cui metterlo, il tizio si è offerto di portarlo dal veterinario (che io conoscevo) e alla sera mi è bastata una telefonata per sapere che non era grave e se ne stava al sicuro dal suddetto veterinario fino a guarigione e rintracciamento dei proprietari.
Ieri invece mi ritrovo sul cancello di casa un pastore tedesco e il suo piccolo cucciolo. Dopo un attimo di panico (e ora dove li sistemo?) ho scoperto la medaglietta col numero di telefono e in un attimo la proprietaria (disperata perchè erano scappati il giorno prima) è venuta a riprenderseli. Il cucciolo era esausto, ma stava bene. La madre... esaurita? Perchè mai scappare portandosi il piccolino? Depressione post partum? Mah!






Eccolo qua! Tenerissimo ed esausto.... immagino che dormirà per un paio mdi giorni!
















Ed ora, già che ci sono, ne approfitto per lanciare il mio appello, come ogni anno a Pasqua. Non posso convincere tutti a diventare vegetariani ma.... c'è proprio bisogno di mangiare un agnellino? Siamo un popolo ipernutrito, obeso e dal colesterolo alle stelle, il cibo non ci manca..... lasciamo vivere questi cuccioli!!!


sabato 9 marzo 2013

Amori & ricordi (questo è l'ultimo!)

.....e poi arriva l'estate dei 16 anni e conosco Claudio, che di anni ne ha già 23 e mi fa una corte spietata. Addirittura si era inventato che voleva rinfrescarsi la memoria sui concetti di matematica e quindi io, che facevo lo scientifico, lo potevo aiutare. E io passavo davvero il sabato pomeriggio a spiegargli matematica!!! Alla fine, forse un po' per sfinimento, ho ceduto e devo dire che questa è stata la prima vera storia, durata anche un bel po' di mesi. Lui era una specie di intellettuale pessimista: girava con l'eskimo (chi ha la mia età comprende...), ascoltava le canzoni di Lolli e leggeva Pavese, faceva interminabili monologhi sulla politica... e ogni tanto se ne usciva con frasi tipo "come fai a stare con me? non ti merito!" e via di questo passo. Finchè ho cominciato a scalpitare un po' e durante la classica gita scolastica ho conosciuto altre persone, mi sono divertita e ho deciso che non ne potevo più.... Ho accettato la classica settimana senza vedersi nè sentirsi per riflettere, settimana che lui ha infranto per consegnarmi una lettera con tanto di macchie dovute alle lacrime, ma poi (sentendomi un po' un verme) ho deciso che era finita lì.
O almeno così pensavo.
Passa qualche mese, vengo a sapere che lui è stato consolato da una mia amica (che ha smesso di parlarmi e questa non l'ho mai capita) e una mattina arrivando a scuola vedo un gruppetto di persone che legge un cartellone appeso di fianco all'ingresso. Ricosco all'istante la calligrafia di Claudio: c'è il testo di una canzone  (L'amicia di Alberto Fortis) e sotto tutto un commento delirante rivolto (senza nomi, ma chiarissimo) a me, ragazza che "non sa amare", che lo ha fatto soffrire all'inverosimile ecc ecc. Mi arrabbio, dico ai miei amici chi è e che significa e scopro pure che a mezzogiorno la mia ex-amica stacca il cartellone, lo arrotola e lo porta via.
Ora, io al posto suo lo avrei mollato all'istante, altro che appendere sta roba per lui!!!
Dopo qualche giorno un altro manifesto dello stesso genere....
Dopo qualche giorno ancora.... ma qui arriva il colpo di genio di un mio amico. Prende un pennarello e ci scrive sopra "ma va là, pirla". Fine dei cartelloni.
A proposito, Claudio e la mia ex amica si sono sposati.

giovedì 7 marzo 2013

Amori & ricordi parte seconda (ma non ultima)

Archiviato l'olandese e cresciuta un pochino, attorno ai 15 anni la domenica pomeriggio c'era quello che pomposamente chiamavamo Il Locale. In realtà un ragazzo aveva a disposizione la casa della nonna e raccattando i pezzi qua e là avevamo uno stereo , le famosi luci psichedeliche e un paio di divani. Così si consumavano le domeniche chiacchierando, ballando e facendo nascere e morire improbabili love stories.
Un giorno arriva Maurizio, trascinato lì come un pesce fuor d'acqua dalla sorella. Bello era proprio bello, ma non ricordo nemmeno perchè non suscitava in me nessun interesse.
Passa qualche giorno e il proprietario del locale, che vedevo quasi tutti i giorni, mi chiama con fare cospiratorio dicendo che deve parlarmi di una cosa importantissima. In pratica mi comunica che la domenica successiva Maurizio mi avrebbe chiesto di mettermi con lui, e io non dovevo rifiutare perchè..... (rullo di tamburi).... era malato di cuore, molto malato, e qualunque emozione troppo forte o dispiacere poteva addirittura ucciderlo. Panico totale: ovviamente ci ho creduto (magari non ero proprio del tutto scafata, eh) e mi sono scervellata per trovare una soluzione. Come potevo fare? ci ho rimuginato per giorno mentre la domenica incombeva. Ormai decisa a sparire dalla circolazione e passare qualche pomeriggio solitario, mi sovviene che nemmeno questo avrebbe funzionato perchè Maurizio sapeva dove abitavo. anzi, aveva addirittura modificato il suo percorso di jogging per passare sotto la mia finestra e salutarmi.... Percorso di jogging? Un malato grave di cuore?? Sveglia!!!! La domenica non mi ha chiesto nulla in realtà: come ha cercato di avvicinarsi il mio sguardo è stato sufficientemente eloquente. Ha smesso di frequentare il locale.
(to be continued)

mercoledì 6 marzo 2013

Amori & ricordi (confesso: ho copiato!)

Tra i blog che seguo c'è A casa di Simo: bellissimo, vivace, scoppiettante. Simo è una bravissima bligger, con un suo stile particolare e io non mi avvicino neppure all'unghia del suo mignolo. Premesso questo, oggi ho letto un suo post che mi ha ispirata: non posso nemmeno dire di copiarlo, perchè non ho la sua capacità....
Simo parlava dei suoi ex, di quando era ragazzina.... e così ho pensato ai miei (oddio, forse avanzando con l'età si rimbambisce e si ripensano queste cose).
Non sono mai stata bella. Il viso è quello che è e, dall'età di un anno fino ai quaranta abbondanti, sono stata un po' oversize. Però questo non mi ha impedito di spezzare cuori e avere la classiche storie da ragazzina. Qualcuna davvero da ridere. Non voglio deridere i sentimenti, non mi permetterei mai, ma le storie in sè, soprattutto a distanza di anni, qualche risata la suscitano.
Il primo ad interessarsi a me (evito le dichiarazioni d'amore in prima elementare!) è stato Mauro: madre olandese e padre italiano (per giunta da giovane amico di mia mamma), viveva in Olanda ma passava le vacanze estive in Italia. Aveva 19 anni, era bruttino e bassino.... ma aveva la moto! Io avevo 13 anni, dormivo con l'orso di peluche e si, cominciavo a guardare qualche ragazzino, ma da lontano.... Altri tempi, mi vien da dire, quando vedo tredicenni truccate e coi tacchi alti (eddai con le frasi da nonna!). Comunque Mauro si fermava a parlre con me, mi portava le diapositive del suo paese, mi prestava le cassette dei Rolling Stones.... tutto qui. Anzi, no: un giorno mi chiede come mi piaccione le case. rispondo "con la piscina!" e il giorno dopo lo becco nel prato di casa sua con una pala che scava.... per fare una piscina. Forse avrei dovuto pormi qualche quesito, ma ero troppo giovane e ingenua.... Poi l'estate è finita, ognuno a casa propria..... e tutti i giorni mi arrivava una sua lettera (raccomandata: la postina ormai rideva ogni volta). Mi mandava anche foto, tra cui quella della sua moto dove campeggiava (con vernice dorata) il mio nome! Io rispondevo ogni tanto, non sapevo che dire, per me ci stava una bella parola "fine" .... e così mi sono decisa a scriverglielo. Niente cellulari, niente internet.... così pochi giorni dopo aver spedito la lettera, tornando a casa con la mia amica sento una moto dietro di me......... era lui, partito al mattino dall'Olanda e arrivato da me, con le lacrime agli occhi a chiedermi perchè. No, ma qualcuno riesce ad immaginare la scena? Per farla breve, sono finita in lacrime da mia mamma, che è intervenuta per convincerlo a tornare a casa (aveva buttato a terra la moto e sedeva sul ciglio della strada che era ormai buio). L'ho rivisto in estate: ho scoperto che ha perso l'anno di scuola e per mooolto tempo ogni volta che mi incrociava faceva delle sbandate pazzesche con la moto, tanto da farmi temere di avere un suo incidente sulla coscienza.
Bell'esordio nel mondo degli innamorati, eh?

(to be continued)

lunedì 25 febbraio 2013

Laurea

In tempi antichi (come dicono le mie gentili fanciulle) mi sono laureata. All'epoca (sono passati 26 anni) non c'era la divisione in triennale e magistrale, ma la laurea era una sola. Era luglio, i miei genitori erano in vacanza. Io, che per ogni esame ero agitatissima, ero piuttosto tranquilla: tutto quello che andava fatto ormai era passato e per me quel giorno era poco più che una formalità. Sono andata in università con tutta calma e con me c'era l'allora fidanzato (ora marito) e nessun altro. Non ricordo come ero vestita, sicuramente qualcosa che mi facesse sentire a mio agio, ma nulla di che e nulla di appositamente comprato. L'unica cosa che ricordo benissimo è che, al momento di stringere la mano a tutti i componenti della commissione, ho volutamente ignorato la mano tesa del mio relatore, che non mi aveva dato il benchè minimo aiuto o supporto. La mia piccola vendetta. Fine. Certo, poi ho fatto una festa con gli amici e qualche regalo c'è stato, ma niente di così particolare.....
Settimana scorsa si è laureata mia figlia, laurea triennale, quindi solo un primo passo. Tempi cambiati?? Innanzi tutto c'è stata la scelta del vestito: elegante, con tanto di tacchi. Poi l'organizzazione del rinfresco in università, accordandosi con gli altri amici (si sono laureati in 4, molto legati tra di loro). Non parliamo dell'isterismo che ha preceduto la giornata, neanche fosse chissà quale prova di difficoltà inaudita. Si iniziava alle 9.30, ma alle 8.30 eravamo lì tutti in pompa magna..... insieme alle famiglie degli altri laureandi. Così mi sono trovata a scambiare pareri sugli attacchi isterici dei figli con le altre madri (una in particolare, con cui c'è feeling), sulla scelta del vestito, sulle liti su chi doveva guidare, sulle parole che si potevano o non potevano dire.... un delirio, insomma. Pure i confetti rossi ci sono voluti.
Poi ci sarà la festa con gli amici, ma per fortuna questo è un capitolo che non mi coinvolge.....

martedì 19 febbraio 2013

Egoismo o natura umana?

Ieri sera ho partecipato ad una conferenza tenuta da due psicologhe. Si partiva dai problemi degli adolescenti e si è arrivati al rapporto con la scuola. Il discorso si è così spostato su che cosa noi genitori ci aspettiamo dalla scuola e ne è venuto fuori anche un bel sogno utopico, tanto condivisibile quanto, nella realtà del qui e ora, assai irrealizzabile.....
Poi però riflettendo una volta tornata a casa è balzato fuori il mio spirito del "ribaltiamo la situazione". Noi sognamo qualcosa da chiedere.... e dare? E' un egoismo connaturato all'essere umano? e' un aspetto legato a questa società e a questo momento storico? ci chiediamo sempre cosa si vorrebbe che altri facessero per noi, ma non abbiamo l'abitudine ad interrogarci su cosa noi siamo disposti a fare per gli altri o per migliorare una situazione o semplicemente per cambiare qualche cosa che non ci piace....
Per ora non ho trovato una risposta.