sabato 7 settembre 2019

I miei tentativi di vita plastic free #1

Come si vive plastic free e zero waste?
Io non sono certo una guida e sono ben lungi dall'aver raggiunto l'obbiettivo (diciamo che ho mosso i primi prassi), ma posso condividere la mia esperienza

Una condizione piuttosto importante anche se non indispensabile è che i prodotti siano biologici, etici e (cosa per me fondamentale) non testati sugli animali. Poi ognuno si orienta secondo la propria sensibilità e possibilità: nulla è assoluto ma tutto concorre a salvaguardare l'ambiente

Primo: ho cercato di avere un'informazione seria e approfondita sull'argomento. Non è facile perchè, paradossalmente, avendo facilmente accesso a una valanga di notizie, si rischia l'overdose e risulta difficile a volte distinguere il vero dal falso. Il senso critico e la voglia di scavare a fondo sono un aiuto. Purtroppo il profitto domina il nostro mondo e quindi la strada è piena di tranelli se non si presta attenzione. Le scritte "eco" o "bio" da sole non significano nulla. Bisogna sempre leggere gli INCI (elenco dei componenti). Esistono organismi appositi che certificano se un prodotto è davvero bio (in rete si trovano spiegazione più approfondite ed elenchi) e altrettanto vale per i prodotti "cruelty free", cioè non testati sugli animali e con singoli componenti non testati.
Cercando e scavando, si scoprono molti fatti poco noti. Ad esempio, esistono ditte che si dichiarano cruelty free ma non hanno certificazione semplicemente perchè esportano in Cina, dove i test sugli animali sono obbligatori
Poi direi che basta un minimo di senso critico per capire che "tot % di plastica in meno" è uno specchietto per le allodole: in meno rispetto a cosa?

Secondo: mi sono guardata intorno. Questo significa vedere di quante cose usa e getta potremmo fare a meno tranquillamente e/o quanti oggetti in plastica potremmo sostituire con altri materiali.Tanto per fare un esempio, è davvero necessario acquistare i panni per spolverare o passare i pavimenti? Possono essere egregiamente sostituiti da vecchi indumenti da buttare: li si taglia nella giusta misura e dopo l'uso si buttano in lavatrice.
Una cosa che mi ha colpito navigando tra i vari siti, è l'appello a usare fazzoletti e tovaglioli di stoffa. Ma davvero così tante persone li usano? Ovviamente mi è capitato di usarli (soprattutto i fazzoletti), ma non come abitudine. Come si può apparecchiera una tavola senza tovaglioli di stoffa?

Terzo: provo a chiedermi sempre se ho davvvero bisogno di quello che sto per acquistare. E bisogno io lo intendo in senso ampio: nella vita è giusto gratificarsi e ognuno ha i propri modi per farlo. Semplicemente, basta riflettere un attimo in più, senza sensi di colpa.

Quarto: sto imparando a dire no.No alla cannuccia di plastica al bar, no alle borse (che siano compostabili o di carta) non solo al supermercato, ma anche nei negozi di qualunque genere. Basta portare sempre con sè una borsa di stoffa, che è leggera e poco ingombrante. E a dire la verità, adesso ce ne sono anche di molto carine.

Quinto: non pretendo di fare tutto subito e di rivoluzionare la vita da un giorno all'altro. Un passo alla volta, partendo da ciò che per ognuno di noi è più facile, dà sicuramente risultati più duraturi. E soprattutto evitiamo di essere pedanti: l'esempio vale più di mille discorsi noiosi. Limitiamoci a dare spiegazioni (brevi e gentili) a chi le chiede

E fin qui la teoria. Prossimamente racconterò la mia pratica e i miei cambiamenti sul cammino verso una vita con meno rifiuti.