venerdì 20 dicembre 2019

Gratitudine????

Tra le tante mode arrivate dagli USA, ultimamente c'è quella della gratitudine. Ci sono diari specifici e addirittura app.

Ora, non è che io sia una persona "ingrata", riconosco che nella vita ho dei privilegi, come abbiamo (chi più, chi meno) tutti noi nati nella parte ricca del mondo: abbiamo tutti un tetto sulla testa, cibo in tavola, abiti da indossare, cure mediche e scuole, mentre per la maggioranza delle popolazioni di altri continenti non è così.

Ma non è questo il punto.

Capisco chi è religioso ed esprime la sua gratitudine al divino. Fatico invece a capire chi non lo è: a chi/cosa è grato? al caso? alla fortuna? alla vita? a se stesso? Sarebbe più corretto dire "sono fortunato/felice/appagato", perchè se non ho un dio da ringraziare crolla l'idea di gratitudine.
Ma tant'è, va bene anche così se è un modo di esprimere il proprio benessere
.
Quello che mi fa rabbia è che qualcosa di privato e intimo sia diventato una moda fine a se stessa. Perchè che si sia religiosi, agnostici o atei, il senso di gratitudine verso l'avere è correlato al dare: più ho, più dovrei dare. Le parole hanno un loro peso, ma le parole senza i fatti perdono forza e significato.Sono grato di essere ricco, lo esprimo donando a chi è povero. Sono grato di essere forte, lo esprimo aiutando chi è debole. Sono grato di essere felice, lo esprimo cercando di alleviare il dolore di chi è triste. Sono grato di avere raggiunto un traguardo, lo esprimo tendendo la mano a chi è rimasto indietro. Sono grato di avere amici, lo esprimo andando a trovare un anziano solo..... e potrei continuare con l'elenco

Se non si fa così, non è gratitudine ma è vanto. E' come chiedere scusa ma ripetere l'azione per cui ci siamo scusati. E' come mangiare un dolce davanti ad un senzatetto che chiede la carità. E' come comprare un (inutile) cappottino griffato al proprio cane e scacciare con un calcio un randagio affamato e infreddolito.

Ecco, io penso che questo tipo di gratitudine ridotta a moda e sbandierata ai quattro venti sia questo: uno schiaffo morale a chi sta soffrendo.

La vera gratitudine è la condivisione, come quando si riceve una bella notizia e si ha voglia di abbracciare il mondo intero.

Quindi se ci fa piacere teniamo pure i diari, le app o solo i pensieri di gratitudine nel nostro privato e diamo a tutto ciò un senso nel nostro vivere quotidiano restituendo una piccola parte di quello che siamo così felici di avere. Meglio ancora se lo si fa achi è brutto, sporco, cattivo e antipatico