venerdì 4 ottobre 2013

Giornata dell'ipocrisia

Oggi è una giornata di lutto nazionale. Bene, e poi? ci laviamo la coscienza, ci riempiamo la bocca di parole "buone" e poi dimentichiamo tutto, fino alla prossima tragedia.
Questa non è la prima e, ne sono dolorosamente certa, non sarà nemmeno l'ultima tragedia del mare, della povertà, della disperazione, della guerra, della paura.....cambia la definizione ma non la sostanza.
Siamo nel 2013, basta un gesto e comunichiamo con il mondo, apriamo Google maps e vediamo la casalinga che stende i panni dall'altro lato del globo, però non vediamo le tragedie che ci passano davanti agli occhi.
E non importa come la pensiamo: la politica in questo caso non c'entra. Gli uomini di mare (tutti, in tutto il mondo) hanno una legge ferrea, che va al di là di ogni legge nazionale e "politica": non si abbandona mai un uomo in mare, chiunque sia. Siamo stati capaci di inventarci una legge vergognosa, chiamata "favoreggiamento all'immigrazione clandestina" che in sostanza chiede a chi sta in mare di non soccorrere chi è in pericolo. E si mette un pescatore di fronte ad un dilemma atroce: rischio di veder sequestrato il mio peschereccio o fingo di non vedere e mi limito ad avvisare la guardia costiera? Ma è buon senso, questo? O è una sorta di guera tra poveri?
Noi non sappiamo a priori le storie personali di chi si imbarca. Ci sarà chi non ha nulla da perdere e tenta la sorte, ci sarà chi pensa che qui sia tutto facile, ci sarà chi ha qualcuno da raggiungere, ci sarà chi è analfabeta e chi è laureato, chi lascia una famiglia e chi non ha più nessuno, ci sarà chi ha rubato, magari chi ha ammazzato ma ci sarà chi è stato derubato, umiliato, violentato.... Ma quel che conta è che chi si imbarca è semplicemente un essere umano, con la sua storia e magari i suoi sbagli, ma di sicuro con la sua dignità e i suoi diritti basilari. E nessuno che si ritenga non dico civile, ma umano, può toglierli a chiccessia.
Noi lo stiamo facendo. Noi al caldo nelle nostre case, con le pance piene, con troppi vestiti, con tutta la tecnologia possibile, ci aggrappiamo a tutto quello che di materiale abbiamo e guardiamo con paura e diffidenza chi è "diverso". Basta spegnere la tv, basta proclamare il lutto nazionale. Basta continuare con la nostra ipocrisia, solo perchè abbiamo avuto la fortuna di nascere dalla parte "giusta" del mondo.



Nessun commento:

Posta un commento