Io continuo a dire la mia, sempre più controcorrente.
Non sopporto più l’appello “marò a casa” e frasi simili, ora
riapparse dopo lo “sfogo” della figlia di uno dei due.
Come sia andata realmente tutta la faccenda lo sanno solo i protagonisti:
nessuno di noi era lì a vedere cosa è successo. Personalmente penso che, visto
che i militari devono obbedire agli ordini, ci sia stato chi ha dato l’ordine
di sparare. E penso anche che ci sia da una parte un complicato iter di diritto
internazionale da rispettare e dall’altra una serie di motivi politici di
rapporti tra Italia e India che regoli questa faccenda. E probabilmente nemmeno
troppo trasparenti e nobili. Comunque questa è la mia opinione di non esperta e
come tale va presa.
Il fatto è che i due marò in questione hanno ucciso dei
civili. E questo è un fatto. Civili che mai più torneranno a casa. Non si sono
fermati dopo gli avvertimenti? Ma nemmeno il ragazzo in motorino ucciso a Napoli
da un carabiniere, e in questo caso pare che si levino gli scudi proprio contro
il carabiniere. Non voglio parlare di questa vicenda, voglio solo sottolineare
che ci vuole coerenza. Tornando alla vicenda in questione, possiamo ricondurla
ad un incidente sul lavoro se proprio vogliamo, ma un processo ci deve essere.
E smettiamola con tutti i contorni che nulla hanno a che
vedere con questa storia ma servono solo a gettare fumo negli occhi!
Prima di tutto ricordiamo che non stavano difendendo il
nostro paese (cioè noi) da chissà quale pericolo, ma nonostante siano pagati
dal governo (ancora noi) stavano difendendo gli interessi di una nave privata.
Ora, non conosco le regole di ingaggio, ma spero che l’armatore abbia
lautamente pagato lo stato per il servizio a lui fornito, spero non sia il
governo (sottolineo, sempre noi) a pagare lo stipendio di persone che lavorano
per chi potrebbe assumersi guardie
private.
Ci siamo dimenticati la (sacrosanta) indignazione quando gli
americani non ci hanno lasciato processare in Italia gli autori della strage
del Cermis, e l’abbiamo dimentica al punto tale che ora guardiamo ammirati agli
americani che hanno difeso i propri militari! Ma per favore!
I due marò non sono eroi (o almeno non lo sono in questa
storia): svolgevano un lavoro, niente di più. Magari pericoloso, ma pur sempre
un lavoro. Tanto per precisare, ricordiamoci che tutti i giorni ci sono
carabinieri e poliziotti che rischiano
la vita per difendere noi, il nostro stato, le nostre leggi: è il loro lavoro,
tanto quanto. Non erano in guerra, non si stavano sacrificando per il bene dei
più deboli. Hanno commesso uno sbaglio, e gli sbagli si pagano. In maniera
equa, ma si pagano. E se (giustamente) pretendiamo che uno straniero in Italia
si adegui alle leggi vigenti, lo stesso deve valere per un italiano all’estero.
Non cerchiamo il nemico ad ogni costo anche dove non c’entra
nulla. Quello che il governo fa (o si suppone che faccia) per gli immigrati non
ha niente a che vedere con questa vicenda. Che si comporti bene o male, faccia
molto o poco per il problema immigrazione non può essere tirato in ballo per
ogni vicenda. Ritorniamo al fumo negli occhi di chi ha interesse a creare un
nemico che vada bene per tenerci occupati. Urliamo contro l’immigrato, contro
l’islamico e non guardiamo chi vende le armi. Perché tra i militari italiani
che vanno all’estero ogni tanto qualcuno muore. E mentre lo piangiamo, non ci
rendiamo conto che magari l’arma che l’ha ucciso è stata prodotta qui e venduta
da noi.
Le guerre sono mosse dal denaro: religione o quant’altro
sono coperture, il modo per attirare poveracci
che possano diventare carne da macello. Senza guerra niente più guadagni
per produttori, commercianti e trafficanti di armi….
Nel frattempo non ci rendiamo conto di quella che è
un’invasione silenziosa che sta avvenendo sotto i nostri occhi. I cinesi stanno
comprando l’occidente. Nulla da dire contro una popolazione che ha una cultura
affascinante, nulla da dire contro milioni e milioni di esseri umani che sono
semplicemente nati in un’altra parte del mondo. Se non che chi ci compra non è
il povero immigrato disperato, ma gente ricchissima che si serve di poveri
clandestini-schiavi, gente che ha una mafia potentissima, gente che non
rispetta i più elementari diritti umani, gente che considera le donne meno di
zero (non hanno il velo, semplicemente una volta le bambine potevano essere
uccise alla nascita, ora ci pensa l’ecografia con l’aborto selettivo)…. Ma c’è
chi fa affari con loro, quindi zitti tutti.
Mettiamola così: coerenza vuole che se i due marò devono
tornarsene a casa, allora qualunque straniero in Italia non deve adeguarsi alle
nostre leggi, ma può infrangerle e non essere giudicato da noi, qualunque forza
dell’ordine può sparare e uccidere chiunque semplicemente non risponda ad un
alt…. Accettabile? A me non sembra.
Perché per essere un
eroe non basta avere in mano un’arma e indossare una divisa, ci vuole ben
altro. Molto, molto, molto di più, con o senza armi e divise.
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