Poco fa mi è capitato sotto gli occhi un post, ripreso da
non so quale blog, che voleva mettere in guardia dal pericolo pedofili i
genitori che postano foto di bimbi sui social networks.
Non posso fare a meno di dire la mia che, come al solito, è
in controtendenza e quindi credo non piacerà a molti, ma visto che ritengo che
questo sia un falso problema (che però nasconde altro) ho intenzione di non
tacere. Il pensiero è libero (per ora)
I social networks (per brevità e comodità mi riferirò a
Facebook) esistono da pochi anni. Purtroppo i pedofili esistono da sempre (e
temo che non spariranno in futuro), così come i pericoli esistevano agli albori
dell’umanità e continueranno ad esistere. Cambiano i modi, cambia ciò di cui
preoccuparsi, ma una vita esente da rischi è pura utopia. Ed è naturale che, a
seconda dell’epoca in cui si vive, si cerca di procurarsi gli strumenti adatti a combattere le nostre paure, e non
sempre è facile.
Ciò che entra in rete non ne esce più. Il fatto è che questo
è vero per le foto postate su fb, ma è altrettanto vero (anche se meno
evidente) per ciò che crediamo privato, ad esempio le mail. Quindi così come
una foto su fb è visibile a tutti subito (amici, parenti e pedofili), una
inviata tramite mail in tutta tranquillità può comunque essere “intercettata”
in vari modi.
Viviamo nell’era dell’immagine (se sia positivo o negativo
non ne voglio disquisire ora), ma abbiamo l’ossessione della privacy e,
paradossalmente, mai come ora nessuno è mai stato così “spiato” come in questi
anni. Ci sono videocamere ovunque (le stesse che vogliamo per una nostra
presunta sicurezza), usiamo il cellulare che può essere intercettato facilmente
(e spesso conversiamo in pubblico ad alta voce…), abbiamo tessere di
supermercati e negozi vari che ci incasellano a seconda dei nostri acquisti (e
per averle rilasciamo tutti i nostri dati senza pensarci un attimo).
E ora come 30 anni fa, i bambini vanno nei parchi giochi,
partecipano ad attività sportive, fanno saggi di danza o teatro o quant’altro,
hanno recite scolastiche: chiunque li può fotografare o filmare (si faceva
anche in passato) e che fine fanno quelle immagini? I pedofili non hanno una
freccia sopra la testa ad indicarli, ma sono persone comuni, vivono tra di noi.
In qualunque luogo pubblico si può fotografare e la foto appartiene a chi la
scatta (la legge esiste e dice più o meno che ognuno può far l’uso che vuole
delle proprie foto a meno che siano lesive delle persone ritratte). Ricordo una
vacanza in montagna anni fa, e una passeggiata con mia figlia che allora aveva
4 o 5 anni. Al passaggio del trenino del Bernina ha fatto ciao con la mano e in
un nanosecondo sono spuntate decine di fotocamere (credo fossero turisti
giapponesi) che l’hanno immortalata. Avrei dovuto preoccuparmi?
Certo, da fb è facile risalire all’identità e all’indirizzo,
ma lo è ancora di più nella vita reale, al supermercato, davanti ad una
scuola…. Esiste il furto di identità, ma anche questa è un’altra storia e si
avvale di altri canali di cui a volte neppure siamo consapevoli.
In conclusione, quello dei pedofili è l’ultimo dei motivi
per cui si possa discutere se sia opportuno o meno postare foto dei propri
bimbi su fb.
Siamo degli ipocriti: per i nostri figli mille paure, poi
compriamo giornali scandalistici di ogni tipo (credo ne esistano parecchi, non
sono molto aggiornata) per “spiare” la vita di attrici, calciatori, personaggi
pubblici di ogni tipo…e dei loro figli, naturalmente. Se facciamo viaggi
“esotici” senza alcuna remora fotografiamo persone (adulti e bambini) senza
sognarci minimamente di chiedere loro il permesso di farlo…. Ah, già,
dimenticavo: noi siamo i buoni, noi possiamo!
Smettiamola coi falsi problemi, piuttosto poniamoci altre
domande, ad esempio perché sia diventato così importante apparire. Io non ho nulla
da dire sulle foto di bimbi su fb (ovviamente foto “normali”, che starebbero su
qualunque album di famiglia), ma piuttosto ho molto da dire sul fatto che
spesso vengano vestiti da piccoli adulti, che vengano lasciati soli davanti
alla tv a guardare qualunque cosa, che si permetta loro di navigare liberamente
in internet senza un adulto accanto a spiegare (e sottolineo spiegare, non
proibire).
Personalmente ho un account fb, ma con pochissime foto mie
perché non amo essere fotografata (per me è odioso persino farmi una foto
tessera), ma se qualcuno mi fotografa a mia insaputa posso sopravvivere. Ho
comunque le mie personali regole (mie, quindi condivisibili o meno) per quanto
riguarda fb. Non pubblico foto di persone che so che non amano apparire o che non
hanno un account, non pubblico foto di minorenni (neppure di mia nipote, anche se appare sul
profilo di suo papà), non chiedo l’amicizia (che poi io userei il termine
contatto, ma questa è un’altra storia ancora) agli amici delle mie figlie o a
figli di amici (se lo fanno loro accetto, ma solo se l’iniziativa viene da loro).
Fb è un mezzo e come tale non è né buono né cattivo, dipende dall’uso che se ne
fa.
Però….. Eccolo qua il mio però…..
Però vedo che c’è una certa tendenza a voler sottolineare i
pericoli di internet (pericoli che ovviamente, come in tutto, ci sono), quasi
fosse meglio starne lontani. Già, la rete è libertà (ben lo sanno i governi
assolutisti che ne limitano l’uso, la Cina è un ottimo esempio) e la libertà fa
paura. E la libertà contiene di tutto:
verità e falsità, può istruire o ingannare, far conoscere o manipolare… E
quindi bisogna usare il cervello, allenarlo, sforzarsi di pensare, sforzarsi di
essere vigili, di scavare a fondo invece che essere superficiali, di non
credere ad ogni cosa ma di ragionarci sopra, di essere critici…. E una volta
abituati a ciò è più difficile essere manipolati, si possiede un’arma
potentissima. E non è detto che ciò
faccia piacere proprio a tutti….
L'altro ieri ho chiesto il permesso a mio marito di pubblicare una sua foto su fb, fai tu. Preferisco comunque non far vedere la figlia perché il mio account, come tu ben sai e sai anche il perché, è pubblicissimo. Poi è vero che sarà in non so quante foto delle feste dell'asilo e dei suoi compagni e io nemmeno lo so.
RispondiEliminaSulle foto in quanto tali ci sarebbe da dire moltissimo....
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