lunedì 13 aprile 2015

Ciao, piccolo



Floki era il gattino sfortunato della cucciolata. L’ho portato a casa che aveva a malapena  40 giorni, sottopeso, con il raffreddore e gli occhietti che si incollavano quando dormiva e dovevo lavarli per scollarli.
Dopo una settimana, biberon e omogeneizzati, antibiotico e pomata negli occhi era già una meraviglia.
Floki credeva di essere un qualcosa a metà tra i cani e gli umani: del gatto aveva solo lo sconfinato amore per le scatole
Floki era pressochè vegetariano: disdegnava carne e pesce ma adorava patate, zucchine e impazziva per la zucca. Era famelico, e faceva almeno tre colazioni, due pranzi, due merende, tre cene e lo spuntino della buonanotte.  Quando qualcuno beveva te o caffè, arrivava per mangiarsi un cucchiaino di yogurt.
Floki stava tanto tempo con i cani, si sdraiava sulla loro coperta, metteva il naso sul loro naso, giocava con la loro coda.
Floki era un giocherellone incredibile: portava pupazzetti di peluche in giro per casa, passava le mezz’ore nella vasca da bagno con una biglia ma, soprattutto, il suo gioco preferito era una pallina di stagnola che prendeva in bocca, ci portava e aspettava che gliela lanciassimo per rincorrerla, riportarcela e via,,,
La mia giornata iniziava con il suono della sveglia e Floki che, ovunque fosse, in un nanosecondo si materializzava davanti al mio naso facendo le fusa e aspettando la bustina. E la giornata finiva con Floki che aspettava che salissi per andare a dormire e gli dessi l’ultima bustina, strusciandosi contro le mie gambe e facendo le fusa
Chiunque tornasse a casa, veniva accolto da Floki, che faceva le feste come i cani. A volte arrivava con loro, a volte addirittura prima.
Floki rispondeva al suo nome: bastava chiamarlo e spuntava, con il suo musino interrogativo e speranzoso, caso mai ci fosse pappa in arrivo!
Gli era rimasto una specie di raffreddore cronico: almeno una volta al giorno cacciava un potente starnuto con conseguente lancio di muco e nostra corsa per recuperare  “l’alieno”  e pulirgli il naso. Non gli piaceva molto, però
Il periodo natalizio era stata una manna per lui: avremo rifatto l’albero di Natale un ventina di volte, mentre lui impavido lo rismontava per giocare con le decorazioni.
Ultimamente aveva scoperto il giardino e scorazzava libero e felice, anche se rientrava spessissimo perché adorava stare con gli esseri  umani. Aveva anche imparato a presentarsi quando spazzolavo i cani per essere spazzolato pure lui.
Ieri Floki aveva compiuto 11 mesi: aspettavamo il suo compleanno per  rifare la prima foto vicino ad un peluche e mostrare la differenza di misura e quanto era diventato bello. Volevamo anche fargli un muffin o qualcosa alla zucca tutto per lui
Floki stamattina è stato investito da un’auto sul cancello di casa, morendo sul colpo. Ora immagino che stia rincorrendo la sua pallina di stagnola nel paradiso dei gatti. A me quaggiù resta un vuoto immenso.
Ciao, piccolo.

4 commenti:

  1. Che storia triste triste :(
    Mi dispiace moltissimo, un abbraccio <3

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  2. I gatti, la loro libertà di andarsene in giro. Li ami anche perché tornano sempre da te, perché amano stare in famiglia dopo le loro avventure. I gatti sono liberi e purtroppo corrono sempre qualche pericolo. Mi dispiace, è capitato anche a me con una gattina amatissima, stessa dinamica. Non ti dico niente sulla consolazione.

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