mercoledì 22 gennaio 2020

I miei tentativi di vita plastic free #2

Dopo aver lasciato passare parecchio tempo dal mio ultimo post, eccomi con un po' di esperianza in più sull'argomento.

Per ora i primi obiettivi raggiunti sono positivi, anche se ben lontani dall'ideale. Tanto per quantificare, prima tutte le settimane riempivo un sacco per la raccolta della plastica, ora lo stesso sacco mi dura tre settimane sicure, ma sto arrivando a quattro. Ugualmente il sacco dell'indifferenziata prima durava due settimane, ora arriva a due mesi circa.

Per l'indifferenziata il cambiamento fondamentale riguarda la lettiera dei gatti: da quella in silicio sono passata a quella vegetale che dura di più, si smaltisce nell'umido (quindi è compostabile) e il sacchetto che la contiene è di carta.

Seguendo il principio di cercare prodotti senza imballaggio, poi con imballaggio riutilizzabile, poi compostabile, poi riciclabile, ho pian piano sostituito parecchi prodotti.
Nel campo della cosmetica e igiene personale è stato facilissimo. si trova praticamente di tutto, quindi si può scegliere il prodotto preferito (non tutto va bene o piace al primo tentativo) e, sorpresa, si risparmia anche. Si, perchè molti prodotti che in apparenza sono più costosi, hanno una durata nettamente superiore.

Altro campo abbastanza semplice è stato quello delle pulizie di casa, anche se non sono ancora arrivata a modificare il 100% l'uso di prodotti a cui ero abituata. Ho trovato detersivi alla spina e ho sostituito una buona parte dei vecchi prodotti con uno solo, il sapone nero. Invece che spugne varie, ho preso le unsponge (spugnette di stoffa e juta o stoffa e cocco), le spugne di loofah e per fregare in modo più energico le spugne di cocco: tutto compostabile. Per non parlare delle vecchie t-shirt da buttare che sono diventate stracci di ogni genere. Ho ancora un po' di strada da fare per arrivare allo standard che mi sono prefissa, ma per ora sono soddisfatta.

La parte più difficile resta la cucina.
Fatico molto a trovare prodotti senza imballaggio e alternative al supermercato. Non sono ancora riuscita a far capire al mio fruttivendolo che posso fare a meno dei sacchetti di carta, ma pazienza. Il problema è tutto il resto. A parte pochi prodotti nella carta o nel vetro, è tutto nella plastica, soprattutto (mi spiace dirlo) i prodotti bio.
Sono arrivata alla conclusione che, anche qui, dovremmo essere noi consumatori a dare una bella spinta verso il cambiamento. Al supermercato, davanti allo scaffale delle uova, mi è nato questo pensiero, banale ma esplicativo. Guardando solo la confezione (non è qui il momento di aprire altri discorsi) le uova sono in vaschette di plastica oppure di carta pressata. Se comprassimo solo quelle nella carta pressata il gestore del supermercato magari prima proverebbe a mettere in offerta quelle nella plastica, ma ad un certo punto per non avere merce invenduta acquisterebbe solo, o almeno prevalentemente, quelle nella carta. E il produttore sarebbe di conseguenza costretto ad abbandonare la plastica. Io credo che non ci rendiamo conto del potere che abbiamo e ci lasciamo guidare dall'abitudine o dalla pigrizia o dalla fretta.

Ho fatta mia la filosofia del "primo passo": io agisco come penso sia giusto e non mi importa se sono l'unica o la prima, perchè se anche solo una persona sarà influenzata dal mio comportamento e a sua volta ne ifluenzerà un'altra....lo scopo sarebbe raggiunto. Aspettare che sia sempre qualcun altro porta all'immobilismo e alla frustrazione, oltre che a far peggiorare la nostra già compromessa situazione.

L'ultima riflessione la lascio ad un argomento che non piace, ma è fondamentale. Il peggior nemico dell'ambiente è il forte consumo di cibi animali, in primis la carne, ma anche i derivati. Io sono vegetariana e non sono ancora riuscita a diventare vegana, quindi capisco che non è facile. Per ora il passo in più che ho compiuto è stato smettere di consumare latte. Non dico che dovremmo tutti essere vegani, ma basterebbe che tutti riducessimo il consumo di prodotti animali. Magari iniziando da quello più semplice da abbandonare, oppure decidendo di fare un giorno alla settimana veg....
Abbiamo molti preconcetti che ci frenano. Un bel piatto di spaghetti al pomodoro è semplicemente un piatto vegano, così come un risotto ai funghi (con brodo vegetale) o un bel minestrone... Piatti che consumiamo abitualmente ma che non etichettiamo come vegani, mentre nell'immaginario comune vegano è solo tofu e soya. Basterebbe semplicemente fare un piccolo sforzo di apertura mentale.

Insomma, per tutto c'è un'alternativa, basta avere la voglia di cercarla, basta cambiare qualche piccola abitudine, senza mai pensare che sia inutile perchè "gli altri" non lo fanno. Le vere rivoluzioni partono dal basso, dalle piccole idee di piccole persone.
E già che ci siamo, piantiamo un albero!

Nessun commento:

Posta un commento