…e anche quest’anno ce l’ho fatta: 4 giorni in una capitale
europea.
Non so dire da quanti anni avessi l’idea fissa di visitare
Vienna e a ben vedere non mi sbagliavo: è decisamente bella.
Efficienza, pulizia e organizzazione: miti teutonici che corrispondono
a realtà. La pulizia non si discute (anche se le piazze in cui sostano le
carrozze un pochino puzzano),
efficienza ed organizzazione pure. Al centro di
Vienna si può fare il check-in per l’aeroporto e lasciare i bagagli per
ritrovarseli a destinazione, metro e tram comodissimi, automobilisti che si
fermano se solo ti avvicini alle strisce pedonali… L’unico rischio è di essere
investiti dalle biciclette: se metti un piede sulla pista ciclabile (che spesso
si trova praticamente sul marciapiede) ti trovi un ciclista che ti scampanella
irritato e devi essere veloce a scansarti.
Nonostante la città pulluli di turisti, i viennesi sono
cortesi e generalmente tutti parlano inglese.
I dolci sono ottimi
(oltre alla famosa Sachertorte ho
mangiato lo strudel più buono della mia vita) ma sedersi in un caffè non è
certo la scelta più economica. Abbiamo conservato uno scontrino che passerà
alla storia: fetta di strudel €4,70, caffè (con un nome fantasioso, ma giuro
che era un normalissimo caffè) €4,80!
Comunque sia, la città è bella, ben tenuta e i musei sono
stupendi e curati. Non posso dire cosa mi sia piaciuto di più. Ovviamente ho
visto tutto ciò che fa turista, dal castello di Schonnbrunn (dove ha vissuto la
mitica Sissi) alla Riesenraad (la ruota panoramica), dalle varie residenze
asburgiche allo Stephandome…
Già, gli Asburgo. Qui avrei un po’ di cose da dire. Abbiamo
provato a raccapezzarci nell’albero genealogico, ma con schiere di figli non è
facile seguire tutte le vicende. Mi sono però rimasti in mente alcuni aneddoti:
ad esempio il fatto che il famoso Francesco giuseppe si alzava tutte le mattine
alle 4 e passava l’intera giornata alla scrivania. E allora cosa sei imperatore
a fare? Almeno un po’ di relax!
Al Museo del mobile ho anche visto qualcosa che mi ha
lasciata perplessa. Non si poteva fotografare, ma io da brava italiana ho
deciso di contravvenire alle regole e l’ho fatto. Di che si tratta? Il bidet
personale di Sissi.
Allora, se lei lo aveva, perché mai non c’è nelle case (e
negli alberghi) di oggi?
Un’altra cosa che mi ha colpito al cuore è stata apprendere
che dopo varie vicissitudini la figlia prediletta di Maria Teresa è stata
costretta a vivere spartanamente con solo 150 servitori e 200 cavalli! Immagino
che vita dura!
Sono entrata in quella che era la biblioteca degli Asburgo
(ora Biblioteca Nazionale): mi è sembrato di rivivere la scena del cartone
animato Disney La Bella e la Bestia, quando la Bestia apre la porta della sua
biblioteca per Belle. Migliaia di libri in locali stupendi, un sogno!
Ho sempre avuto l’impressione di essere in una città
vivibile, con ampi spazi, molto verde e mai caotica.
Ci tornerei sicuramente.
Nessun commento:
Posta un commento