sabato 1 marzo 2014

Caro pubblicitario

Caro pubblicitario,
a me piace immaginarti così, come Archimede nei fumetti di Topolino che leggevo da bambina, col cappello del pensatore e  la lampadina che si accende per ogni idea.
Lo so che la realtà non è questa. C'è tutto uno studio dietro ogni spot, che parte dal target, cioè chi in quella fascia oraria e durante quella trasmissione sarà un potenziale spettatore.
Ecco, caro pibblicitario, questo mi crea qualche problema. Perchè io guardo la TV solo alla sera, quando c'è un film oppure un serial che mi piace, quindi appartengo ad una certa categoria....ma come mi definisci?
Pare che, secondo te, a me e ai miei simili piacciano le auto: dovremmo cambiarne una al mese per tenere il ritmo! Tra l'altro non ho ancora visto uno spot che mi facesse venire anche solo l'idea di andare a dare un'occhiata ad un'auto piuttosto che un'altra. Mi dispiace, con me hai fallito.
In secondo luogo pare che, auto o no, abbiamo tutti problemi coi nostri intestini. Prendiamo un italiano medio e avrà difficoltà a disegnare un fegato, un polmone, addirittura un cuore.... ma sicuramente l'intestino lo disegnerà in un nanosecondo! Ormai l'abbiamo visto come un giardino da percorrere in bicicletta, con le palline colorate tipo pista delle biglie, col bifidus bacterium (o come si chiama) che passeggia qua e là.... E tutti noi, prima o poi, saremo sorpresi dalla diarrea. Sorpresi. Come se una malattia o un malessere di solito ci mandassero un sms per dire "Arrivo domani tra le 19 e le 20, ci sei?" Ultimamente sono stata sorpresa da un raffreddore: anche stavolta direi che con me hai fallito.
E poi valanghe di cibo (e ti credo che l'intestino abbia problemi!). Pare che la nostra seconda occupazione (dopo la corsa da un concessionario auto e l'altro e nei momenti in cui la diarrei ci ignora) sia quella di mangiare, possibilmente senza cucinare, al massimo si scongela e riscalda. E mentre mangiamo, c'è chi consola le galline. Sai, caro pubblicitario, se al supermercato mi capita sott'occhio un pacchetto di biscotti col galletto ho un rifiuto tale che cambio corsia! Sarò strana io, che in cucina sono creativa e che a colazione lancerei un coltello a chi osa rivolgermi la parola.
A proposito, caro pubblicitario, mi piacerebbe conoscerer la tua famiglia. Si, perchè mi chiedo da dove nasca l'idea dell'allegra famigliola che al mattino si riunisce sorridente e scattante per far colazione in una luminosissima cucina. Sarà perchè io di solito metto in tavola torte fatte da me invece che saccottini e colazioni più, ma se siamo costretti ad incontrarci, le interazioni sono ridotte a livello di suoni gutturali e la luce è la quantità minima indispensabile a mirare la tazza versando il latte.
Immagino poi, caro pubblicitario che il tuo calendario sia di un tipo speciale. Al posto dei mesi, le pagine invernali sono piene di bronchi intasati da catarro che va sciolto e gole incendiate da spegnere, mentre l'estate è tutto un altolà al sudore o cellulite da combattere. Che vita triste, la tua!
Una cosa è vera: tutti possediamo un cellulare ed è un continuo dribblare tra le tariffe alla ricerca della migliore. Ma anche qui, cosa ti fa pensare che dei pinguini che cantano o un esemplare di italiano medio refrattario alla palestra mi facciano optare per quell'operatore di telefonia mobile?
In questa sovrabbondanza di spot, ogni tanto (diciamo una volta ogni 2 o 3 anni) c'è una pubblicità simpatica, divertente, ironica... Peccato però che la mia preferita non sia italiana.
Caro pubblicitario, guardala anche tu e provaci: se ce l'hanno fatta loro, puoi farcela anche tu!



Nessun commento:

Posta un commento