domenica 22 febbraio 2015

E quindi?

Mi è sempre piaciuto scrivere. E una volta ero anche abbastanza capace.
Un foglio bianco era un'attrazione irresistibile. Dalle elementari al liceo, il classico tema per me era una goduria: niente da preparare, aspettavo il titolo e partivo. Avevo sempre qualcosa da dire, un'opinione da esprimere, un commento da fare. Ancora negli anni dell'università tenevo un diario e poi scrivevo lettere... alle amiche, agli amori, a chi era lontano ma anche a chi vedevo spesso. Con un amico di università ci scambiavamo le lettere più assurde possibili, era una specie di gara. Ricordo quella a spirale, una riga per il verso giusto e una al contrario, una riga in italiano e una in inglese, scritta con la penna vedre sul foglio verde...
E poi ho smesso. Forse per mancanza di tempo, forse perchè presa da altri eventi.
Quando ho riprovato ho scoperto di aver perso (o scordato?) la capacità. Ho dato la colpa alla mia vita un po' scialba. Ma in fondo credo che sia solo un alibi. Perchè qualsiasi talento uno ce l'ha o non ce l'ha. E uno scrittore, se vuole, sa riempire pagine anche solo descrivendo una formica.
Ad esempio, Salgari non ha mai lasciato l'Italia. Chi scrive di fantascienza attinge solo dalla sua immaginazione. Un giallista non è (o almeno spero!) un assassino. Non che io voglia paragonarmi ad uno scrittore vero, ma cerco di trovare i motivi di questo cambiamento.
La vita scialba in effetti c'è: può soffocare la fantasia? Può togliere la capacità di giocare con le parole, mescolarle, sceglierle, farle fluire senza fatica? Può appesantire ogni frase, farla risultare vuota, noiosa, banale?
Ho perfino ricominciato a scrivere lettere: nell'era di email e whatsapp (che uso abbondantemente) ho trovato un bel gruppo di svaporate come me con cui scambioare lettere "vere". A volte scrivo a ruota libera, a volte mi viene più difficile. e siccome sono testarda, continuo a rimuginare perrchè sono infastidita da questa situazione.
Ma poi penso anche: se fossi capace di scrivere pagine su una formica, a chi mai potrebbe interessare? O su quella strana sensazione che mi prende quando viaggio di notte in auto e vorrei che la strada e il buio non finissero mai? O ancoa su quanto sono belli i fiocchi di neve che ti corrono incontro quando viaggi e ti sembra di stare in una di quelle bocce kitsch che andavano di moda tempo fa? E' anche vero però che si scrive per sè e non per gli altri.
E quindi, la conclusione di tutti questi miei discorsi?
Ho riempito uno spazio di parole senza avere nulla da dire. Forse ce l'ho fatta o forse no, ma è stato piacevole. Ed è già un risultato.